Aurora Zantedeschi il 2024 non lo dimenticherà facilmente. Dopo essere partito in salita, si è rivelato un anno ricco di soddisfazioni, sia tennistiche e sia personali. Ciliegina sulla torta il tricolore di A1 vinto sabato scorso con l’At Verona, circolo in cui è cresciuta e che è diventato la sua seconda pelle. Dopo un anno altrove, a ottobre è tornata a vestire i colori gialloblù e, con la sua esperienza, ha dato un grande contributo alla vittoria del titolo: 11 vittorie su 14 match (tra singolo e doppio) è il suo score che non lascia dubbi sul suo ruolo da trascinatrice indiscussa.
Sabato avete scritto una pagina indelebile del tennis veronese e veneto. Un sogno che si avvera?
Si, un sogno che si avvera. I sogni dei tennisti di solito sono vincere uno slam o al Foro Italico. Però vincere un campionato a squadre in Italia è già un successo enorme e vincerlo perdipiù con la propria squadra, con il circolo in cui sei cresciuto è sicuramente un sogno che si avvera. L’anno scorso ho visto la finale di A1 in televisione e mi sono emozionata perchè ho visto i fratelli Tabacco vincere con il circolo di Messina con cui sono cresciuti. Dentro di me dicevo chissà se un giorno riuscirò mai a vincere l’A1 con il mio circolo. Sono riuscito, un anno dopo, a coronarlo.
l tuo contributo è stato fondamentale: vittoria nel singolo e punto decisivo con Moratelli nel doppio per un totale di 11 vittorie su 14 partite disputate in A1. Quando scendi in campo con i colori dell’Atv riesci a dare qualcosa in più?
Sono una persona che cerco sempre di dare tutto, che sia per la squadra o un torneo dove gioco io. Sicuramente essere a casa con i propri tifosi con la propria gente che ti supporta e ti fa il tifo ti da un’energia in più e che magari in un momento di difficoltà ti spronano a dare qualcosa in più.
Insieme a Moratelli sei una delle giocatrici del vivaio, cresciuta con i colori dell’At Verona addosso. Che significato ha per te vincere questo titolo con il circolo dove sei cresciuta?
Ha un significato enorme e non potevo chiedere di meglio. Vincere un campionato di A1 non è per nulla scontato e vincerlo per il proprio circolo e per la propria città è qualcosa di inspiegabile.
Un risultato di questo calibro dimostra la forza del gruppo e dello staff. E’ stata la vostra forza?
La differenza l’ha fatta l’attaccamento di noi giocatrici al circolo, dovuta sicuramente allo staff, al presidente Sonato che ci ha fatto sentire sempre a casa. Tutte noi abbiamo avuto un attaccamento alla squadra e a questi colori che poche volte si vede. Penso che questa sia stata la differenza sostanziale rispetto alle altre squadre che sulla carta erano più forti.
Un percorso iniziato in salita ma poi, con il passaggio in semifinale, siete riuscite a tirar fuori le vostre potenzialità. Quando hai pensato che potevate arrivare fino in fondo?
Fin dal principio sulla carta sapevamo di avere una squadra che poteva arrivare fino in fondo. L’abbiamo capito, e anch’io, quando abbiamo saputo che in semifinale giocavamo contro Padova. Nonostante siano sempre partite da giocare e non ci sia niente di scontato, sapevamo di essere più forti e ci siamo detto che era un’ottima occasione per arrivare in finale.
Con Moratelli siete una coppia inossidabile e nel doppio vi intendete a meraviglia, come avete dimostrato anche domenica. Che un’alchimia particolare con lei?
Io e Angelica ci conosciamo da una vita e anni fa abbiamo fatto dei tornei di doppio insieme quindi sia in campo che fuori ci conosciamo molto bene. Abbiamo entrambe molto rispetto per l’altra e ognuna di noi ha bene in mente i punti di forza e di debolezza dell’altra e nonostante ciò cerchiamo di non soffermarci su questi punti ma ci aiutiamo a vicenda per sentirci più sicure. Finito il campionato mi ha detto che la cosa che più l’ha aiutanta in finale è che io all’inizio stava giocando molto male e io non mi sono fatta prendere dal panico e ho cercato di tranquillizzarla e che avrebbe trovato il ritmo. Questo secondo me è un grossissimo punto di forza e la cosa migliore che abbiamo.
Lo scudetto è la ciliegina sulla torta di un anno che si appresta a concludersi. Che anno è stato per te?
Questo è stato un anno molto particolare perchè è stato un dei più difficili. E’ iniziato molto male – tra infortuni e cose personali – a livello emotivo però poi si è rivelato l’anno migliore che ho fatto, sia a livello tennistico e sia personale, con tanti passi avanti. Adesso dico che è stato un anno incredibile: ho giocato per la prima volta al Foro Italico e ho vinto il primo turno in doppio, ho fatto finale Wta 250 in doppio, sono arrivata quasi top 100 in doppio, in singolo ho fatto best ranking, ho fatto finale in singolo in Sudamerica e vinto il campionato di A1. Un anno veramente bello.
L’anno prossimo ti vedremo ancora in campo, a difendere il titolo, con i colori gialloblù?
Per l’anno prossimo non ho ancora nessuna idea. A me farebbe piacere difendere il titolo e difendere i colori gialloblù come ho fatto per tantissimi anni ma è una cosa che non dipende solo da me. Prossimamente si vedrà però la mia volontà sarebbe quella di rimanere.
Foto credit: Sposito – Fitp