(di Christian Gaole) Un PAT che pare fare cilecca già ai preliminari quello presentato oggi alla stampa dalla vicesindaca Bissoli. Già questa mattina, infatti, il piano ha incassato il voto contrario dell’assessore Bertucco e, nei giorni scorsi, ha dovuto fare i conti con la proposta, per altro puntuale e accurata, presentata dall’associazione Barbieri. Per quanto riguarda l’assessore Bertucco, già in altre occasioni dissidente, il tema ora e vedere se dalla Giunta gli verrà chiesto di fare un passo indietro definitivo o meno.
Tornando al PAT, la strategia targata “Bissoli” ha come obiettivi la rigenerazione urbana e sociale, il riuso dell’esistente (in tutti gli ambiti, ndr) sostenibilità ambientale e socio-economica, “implementando l’attrattività di Verona”, ha affermato Bissoli. Il piano di assetto del territorio, anche se in fase preliminare, traccerà il perimetro della città di Verona del futuro per i prossimi 20 anni ma la strada per la messa in opera definitiva si preannuncia, alla luce di quanto suddetto, tutt’altro che in discesa.
La vicesindaca ha spiegato la strategia dei telai. La nota, infatti,recita: il primo telaio è l’ecologico-ambientale, il secondo è storico culturale e si riferisce a “centri storici”, cioè le diverse espressioni storiche e culturali di Verona. Mentre il terzo e ultimo telaio si snoderà sulle infrastrutture. Core business di questa fase saranno, infatti, il trasporto pubblico locale, coadiuvato dall’impianto della filovia nella mobilità cittadina e lo sprone all’utilizzo delle due ruote, la cosiddetta mobilità dolce.
È infatti obiettivo di Bissoli “ridurre l’uso dell’auto privata per gli spostamenti cittadini sotto il 40%”. Inoltre la vicesindaca ha confermato che è stata prevista nel nuovo piano la costruzione di tre nuovi parcheggi scambiatori che verranno posizionati al capolinea delle linee della filovia. Queste tre nuove aree di sosta andranno a implementare i due parcheggi annunciati dall’assessore Ferrari alcuni mesi fa.
Non una, ma ben otto le sfaccettature veronesi da mettere in risalto. Verona, nel preliminare, viene intesa come città dell’acqua, ma anche una città sana e attenta agli ecosistemi, la città della filovia, della storia, dei quartieri, città laboratorio della rigenerazione e qualificazione urbana, una città universitaria, lavorativa e che innova. Infine, una città inclusiva, abitabile e attrattiva.
Visto che ad oggi il piano è ancora nella sua fase preliminare, le 80 e più pagine del documento potrebbero essere confermate o riscritte da capo. Vedremo quando il comune aprirà la fase di concertazione.
A proposito di concertazione, Bissoli, interpellata dal nostro giornale sulla proposta avanzata dall’associazione Barbieri, ha risposto come segue: “tutti i soggetti possono partecipare, noi, però, abbiamo fatto un percorso di ascolto con i cittadini e i portatori di interesse. L’associazione Barbieri è il braccio operativo di un partito politico (Forza Italia e Fare!, ndr) e quindi deve seguire i percorsi ufficiali. Aperta la fase di concertazione si valuterà se l’associazione sia uno degli enti che possono partecipare e proporre le loro idee”.
Contattato da L’Adige, Gian Arnaldo Caleffi, presidente dell’associazione Barbieri, ha dichiarato: “l’associazione è una realtà culturale senza alcun colore politico il cui unico obiettivo è contribuire allo sviluppo della città. Anche se i suoi membri provengo da una certa storia politica, l’associazione è libera da qualsiasi colore e casacca. È indipendente”.
“Le strade non sono né di destra né di sinistra. Le proposte dell’associazione Barbieri sono state pensate per risolvere alcuni dei problemi della città. Ci aspettiamo che l’amministrazione valuti le nostre idee a prescindere dagli autori delle stesse” – ha concluso Caleffi.