La trattativa Aran/sindacati per il rinnovo del contratto nazionale della Sanità per il triennio 2022/24 si è bloccata. Riguarda più di 580mila dipendenti del Ssn. Protagonista della rottura, oltre alla Cgil e Nursing Up, la Uil che ritengono insufficienti le risorse messe a disposizione per gli aumenti al personale sanitario. Fials, Cisl e Nursind sarebbero stati invece disponibili a concludere un accordo.
“Quelli che sono stati definiti “eroi” dalla politica, sono stati traditi con una proposta di contratto indegno, questo il motivo per cui non abbiamo firmato con piena consapevolezza e convinzione”, dichiara Stefano Gottardi, Segretario Generale Uil-Fpl Verona, “perché le risorse stanziate sono del tutto insufficienti a compensare il potere d’acquisto eroso negli ultimi anni. Di fronte a un‘inflazione che sfiora il 17% netto, l’aumento complessivo proposto si ferma a un irrisorio 6% lordo”.
“L’incremento salariale di 154,52 euro lordi mensili, per un livello D 3, avrebbe portato ad un effettivo guadagno di soli 45 euro netti in busta paga, un importo del tutto inadeguato rispetto al volume di lavoro e alle crescenti responsabilità che gravano sui professionisti del settore”, aggiunge Gottardi.
Luca Molinari, responsabile del settore sanità per Uil-Fpl Verona: “ora basta con le mance! Le indennità, ferme da oltre 20 anni, non sono state adeguatamente considerate. La bozza proposta dall’ARAN avrebbe previsto aumenti irrisori come l’‘accordo caffè’ di 1,80 euro lordi all’ora per la pronta disponibilità o l’‘accordo cappuccino’ di 2,55 euro lordi per i turni festivi. Questo significa che i lavoratori sono costretti a ricorrere in modo eccessivo a straordinari e prestazioni aggiuntive per compensare quanto dovrebbe già essere riconosciuto, mettendo a rischio la loro salute e sicurezza”.
La sanità ha bisogno di più risorse
Inoltre, come sottolinea Molinari, gli sgravi fiscali previsti solo per gli infermieri con una tassazione del 5% sugli straordinari, un’ingiustizia. Per mantenere il potere d’acquisto è necessario lavorare di più, straordinari, doppi turni e richiami di servizio sono gli strumenti, intanto i nostri colleghi tornano a casa sfiniti, guidando di notte con un notevole aumento del rischio incidenti, altro che sicurezza sul lavoro! E gli amministrativi, i tecnici e tutte le altre professioni sanitarie? Non meritano attenzione e considerazione?
Secondo Gottardi, “non vi sono misure concrete per valorizzare né professionalmente né economicamente il personale. Questo contratto rischia di sovraccaricare ulteriormente i lavoratori, favorire l’emorragia di personale, allungare le liste d’attesa e peggiorare la qualità dei servizi per i cittadini. Sottoscrivere un contratto con risorse insufficienti, indennità ferme e carenza di fondi per il salario accessorio significherebbe tradire il mandato di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.”
“Abbiamo salvaguardato i lavoratori da un accordo al ribasso, cercato da chi voleva ottenere una maggioranza risicata, rinunciando a dare valore a chi realmente ne ha bisogno. Non possiamo accettare compromessi che non rispondono alle esigenze di chi lavora con impegno e dedizione”, conclude Gottardi.