(di Christian Gaole) 26 voti a favore e 6 astenuti. Questi i numeri del Consiglio Comunale di ieri che hanno consentito all’assessora Zivelonghi di fare approvare il nuovo piano di Protezione Civile

Il Codice della Protezione Civile era stato aggiornato, a livello nazionale, nel 2018 pertanto quello comunale, che era stato redatto nel 2008 e aggiornato nel 2010, necessitava di un adeguamento alle norme vigenti. Protagonista di questa revisione è stata l’assessora Zivelonghi che ha messo mano al piano  grazie al quale, ad oggi, Verona risulta essere una delle prime città in Italia ad avere il piano aggiornato e in linea con le direttive nazionali.  

I 6 consiglieri astenuti, però, hanno suscitato l’ira dell’assessora.  A tale proposito  Zivelonghi ha affermato in esclusiva, a L’Adige: “se stessimo parlando di scelte motivate dall’opposizione come un voto politico l’astensione sarebbe comprensibile, ma qui si parla della sicurezza della città e della possibilità di intervenire prontamente qualora ci fossero delle emergenze, di qualsiasi tipo, a Verona”.

Ha poi proseguito l’assessora: “sono grata che alcuni consiglieri dell’opposizione abbiano votato a favore della proposta (per esempio il consigliere Sboarina, ndr), ma la restante parte ha dimostrato di aver votato sulla base di una linea politica e non nel merito della mozione. Ricordo che il gruppo politico che si è astenuto – di cui Zivelonghi non ha nomi e cognomi – si è astenuto anche nella votazione avvenuta nella commissione ad hoc sul piano. E questa sera (ieri) i consiglieri che si sono astenuti non hanno portato alcuna motivazione a seguito del loro non voto”. 

La motivazione dell’astensione – stando ai rumors che si sentono tra i banchi dell’opposizione – pare sia perché la sicurezza è il tema per eccellenza su cui Zivelonghi è maggiormente criticata e, pertanto, i consiglieri non possono votare un aggiornamento voluto dalla titolare dell’assessorato che risulta essere il cavallo di battaglia dell’opposizione stessa, pur riconoscendo la validità dei contenuti. Una scelta politica, quella di alcuni membri dell’opposizione, dunque, più che di contenuto. 

La consigliera Annamaria Molino ha voluto sottolineare, in chiusura, che si tratta di “un aggiornamento sostanziale che prevede ben 15 scenari di rischio, con una parte pubblica e una riservata agli addetti e schede operative standard, una check list, per ogni situazione. Un documento, quindi, molto dettagliato, che approfondisce tutti i temi e le soluzioni, che porta Verona ad essere tra le prime città in Italia ad avere un piano rispondente alle norme vigenti. Un documento non statico ma dinamico, che sarà revisionato ogni anno”. Uno a uno, quindi, e palla al centro. Vedremo gli sviluppi sulla faccenda.