Nella provincia di Verona si prevede che nel mondo del lavoro per il 1° trimestre del 2025 entrino 29.980 persone, 220 in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, un dato che, pur contenuto, indica una preoccupante tendenza al ribasso. Se così dovesse continuare alla fine dell’anno potrebbero esserci poco meno di 1000 nuove entrate.
Il dato è stato elaborato dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre nell’ambito di un’analisi del mercato del lavoro che evidenzia un paradosso.
Nonostante la situazione generale stia mettendo a rischio quasi 120mila posti di lavoro, le imprese italiane hanno dichiarato all’Unioncamere/Ministero del Lavoro l’intenzione di assumere 1,37 milioni di lavoratori di cui 380 mila circa a tempo indeterminato. Ma c’è un però. Almeno per la metà delle possibili assunzioni non si trovano i profili adatti.
Ci sono sempre meno giovani: quelli in età 25-34 sono passati da circa 8,5 milioni nel 2004 ai 6,2 milioni attuali. La situazione peggiore d’Europa. La fascia 35-49 è passata da oltre 14 milioni di residenti nel 2014 a meno di 11,5 milioni nel 2024, e si prevede che scenda a meno 10 milioni entro il 2040.
Entro il 2028 andranno in pensione 3 milioni di lavoratori e sostituirli sarà un problema per il sistema economico e produttivo. Impossibile porvi rimedio in tempi brevi.
I lavoratori italiani fra i meno pagati in Europa
La Cgia calcola che nei prossimi 5 anni ci sarà bisogno di 3,6 milioni di lavoratori. Di questi 3 milioni solo per sostituire quelli che sono andati in pensione. Sarà quindi molto difficile sostituirli sia per la mancanza di giovani sia per quella dei profili adatti.
I lavoratori dipendenti a tempo in determinato sono 16.264.000 con gli stipendi sono più bassi rispetto ai nostri partner europei e questo li espone al rischio povertà.
La metà degli imprenditori ha difficoltà a trovare dipendenti. Quelli che stanno peggio sono in Umbria con il 55,7% Seguono le Marche con il 55,6, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto con il 55,1.
Le categorie più difficili da trovare sono i dirigenti e gli operai specializzati. Solo al Sud le assunzioni sono previste in aumento Nel resto d’Italia invece calano.