Si è dimesso Damiano D’Angelo, anima dell’Ufficio Anti-usura del Comune di Verona che ha diretto dal 2006, quando venne istituito. Lo ha fatto con una lettera agli assessori competenti, Michele Bertucco e Stefania Zivelonghi, nella quale precisa anche le motivazioni che lo hanno spinto a questa decisione, che però non sono ancora note. Una decisione non facile, visto l’impegno che ha profuso in circa 20 anni, arricchito dalla sua esperienza in materia di ex-poliziotto.
L’Ufficio ha fornito alle persone in difficoltà la speranza di non essere sole ad affrontare il dramma dell’usura criminale, ma di avere un supporto in grado di fornire informazioni e consigli.
“Dal prossimo mese di Febbraio – scrive D’Angelo (nella foto de La Cronaca di Verona) – lascerò la conduzione dell’Ufficio Antiusura, unico ed innovativo a livello nazionale” con il quale abbiamo fatto conoscere ed aiutato ad affrontare “le fenomenologie usurarie che vengono messe in atto, in modo subdolo, dalla criminalità comune ed organizzata, nelle sue svariate applicazioni che arrecano danni incalcolabili alla famiglia, alla persona, alla società”.
L’Ufficio Antiusura è stato istituito con l’Amministrazione Zanotto, promosso dall’allora Assessore Giancarlo Frigo ed ha continuato ad essere operativo nelle successive Amministrazioni con gli assessori Piero Paloschi, Francesca Toffali e quello attuale Michele Bertucco.
Damiano D’Angelo. Un lavoro anti-usura durato 20 anni
In questi anni D’Angelo ha profuso il massimo dell’impegno nel contrasto all’usura criminale (non bancaria) e nel far conoscere la pericolosità del gioco d’azzardo. Per chi lo pratica irresponsabilmente nella convinzione che ‘vincere sia facile’ e invece continua a spendere per rifarsi delle perdite, è quasi sempre il motivo per il quale molti cadono nelle mani degli usurai.
D’Angelo spiega che la sua lunga attività si è basata su 3 pilastri.
Il primo è la dissuasione per chi, al rifiuto del sistema legale di concedere prestiti di somme di denaro, è tentato a rivolgersi agli usurai.
Il secondo l’informazione per coloro che già si trovano assoggettati all’usuraio e vorrebbero uscirne, spiegando quanto sia utile chiedere aiuto allo Stato. «E- aggiunge- non bisogna avere paura degli strozzini, perché loro non hanno alcun interesse ad uccidere il debitore, in quanto perderebbero la possibilità di riverenze il denaro».
Il terzo la divulgazione, per far conoscere la pericolosità delle due condizioni sopraindicate, partecipando ad incontri e dibattiti pubblici.
L’Ufficio Antiusura in questi anni ha assistito centinaia di persone, anche da fuori Regione. Ha prodotto 3 denunce e per il reato di usura con l’arresto dei responsabili, ma molte altre persone grazie alle informazioni ricevute hanno preferito rivolgersi direttamente alla Polizia, come è avvenuto per l’operazione “Serpe” condotta dai Carabinieri di Padova e Verona su denuncia dell’Ufficio Antiusura, che ha portato all’arresto di 29 indagati ed all’individuazione di quasi un centinaio di imprenditori sotto usura del Veneto, della Lombardia, Trentino, Sardegna.
Ma l’attività informativa guidata da Damiano D’Angelo si anche concretizzata in riunioni istituzionali con le autorità anche fuori regione, in incontri, assemblee studentesche, con la realizzazione di un film divulgativo e di opuscoli per sensibilizzare i cittadini su un reato tra i più odiosi.
Usura, denunciata come la peste dell’umanità da uno dei più grandi poeti, Ezra Pound, che scriveva
«Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso (…) con usura
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura
(…) Usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte e artigianato
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l’arte di intessere l’oro nell’ordito
(…) Usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane drudo,
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra i giovani sposi
contro natura
Ad Eleusi han portato puttane
Carogne crapulano
ospiti d’usura».