E’ durata solo 24 minuti l’illusione dell’Hellas di poter tenere testa all’Atalanta.
La partita era iniziata bene, con la squadra determinata che giocava e attaccava. Poi c’ha pensato Retegui a far tornare sulla terra la squadra di Zanetti con un gol realizzato con grande opportunismo raccogliendo un tiro respinto dal palo e ripetendosi dopo 5 minuti. Poi una ‘val che se brusa’. L’Atalanta fa quello che vuole e dopo il 2-0 arriva anche il 3-0 con Ederson e il 4-0 di nuovo con Retegui che in area ha fatto tutto quello che voleva.
La difesa è molle, quasi non esiste. Un film già visto. E dopo aver preso 4 reti, una dietro l’altra, anche la squadra più attrezzata psicologicamente avrebbe il morale in cantina. D’altra parte con 2 giocatori al centrocampo che nemmeno si conoscono e non hanno mai giocato assieme e con una squadra decimata ,oltre che dagli infortuni, dal mercato, che cosa ci si poteva aspettare?
Nel secondo tempo, dopo aver subito il 5° gol, quadripletta per il centrattacco della nazionale italiana e capocannoniere e dopo tutti i cambi possibili e immaginabili -basta pensare che al centrocampo è stato schierato ‘Davidòn’!- e dopo qualche sterile tentativo di fare il gol della bandiera, la partita s’è conclusa sul 5-0 ed è finito un supplizio, per i giocatori e per il pubblico che non ha mai smesso di sostenere la squadra.
Hellas vittima del mercato di gennaio non utilizzato
Nessuno poteva pensare di fare punti con l’Atalanta. La pesante sconfitta altro non è che l’effetto di un mercato che non è stato usato per rafforzare il Verona, ma per indebolirlo. Qualche dubbio a questo punto viene anche sull’operazione societaria, sull’acquisto della Presidio Investor, che non ha speso un dollaro al mercato di gennaio. Forse perché non poteva?
