(di Gianni Schicchi) Dopo la trionfale esibizione col violinista Sergej Krylov, I Virtuosi Italiani tornano al Teatro Ristori, giovedì 13 febbraio alle 20,30 per il quarto appuntamento stagionale dal titolo “Il sacro fuoco”, con un altro famoso solista, il pianista coreano Kun Woo Paik. Nel programma della serata: l’Elegia per archi in memoria di Ivan Samarin di Ciajkowskij, il Secondo Concerto op. 21 per orchestra d’archi e pianoforte di Chopin e la Serenata per archi op. 48 in do maggiore ancora di Ciajkowskij.
Kun Woo Paik è considerato uno di più importanti pianisti della Corea, nato a Seoul ha tenuto il suo primo concerto all’età di dieci anni, interpretando il Concerto per pianoforte di Grieg con l’Orchestra Nazionale Coreana. All’età di quindici anni si è trasferito a New York per studiare con Rosina Lhevinne alla Julliard School, e quindi con Guido Agosti e Willhelm Kempff. È vincitore della Naumburg Competition e medaglia d’oro al Concorso Pianistico Internazionale Busoni di Bolzano. La sua carriera internazionale è decollata dalla prima apparizione newyorkese al Lincoln Centre, durante la quale ha proposto l’opera completa per pianoforte di Maurice Ravel e subito dopo con l’altro debutto orchestrale alla Carnegie Hall.
Nel 1974 Paik ha debuttato in Europa con tre recital consecutivi alla Wigmore Hall di Londra, seguiti nel 1975 da un recital alla Philharmonie di Berlino. Da allora ha collaborato a stretto contatto con i direttori più famosi, da Lorin Maazel, a Mariss Jansons, Neville Marriner, Wolfgang Sawallisch, Jiri Belohlavek, Mikhail Pletnev, Dmitri Kitaenko, James Colon, John Nelson, Eliahu Inbal e Krzysztof Penderecki. Ha suonato con orchestre di fama internazionale: la New York Philharmonic, la Filarmonica di San Pietroburgo, la London Symphony, la BBC Symphony, l’Orchestra di Parigi, i Berliner Symphoniker, l’Orchestra Nazionale Ungherese, le Filarmoniche di Montecarlo, Oslo, Rotterdam, Varsavia, l’Orchestra della Rai e l’English Chamber Orchestra.
È inoltre regolarmente ospite di festival musicali quali: il Berlin Festwochen, di Aix-en-Provence, La Roque d’Antheron, Ravinia, Montreux e il Moscow Easter Festival. Nell’ottobre del 2000 è stato il primo artista coreano ad essere ufficialmente invitato dal governo cinese e nello stesso anno, ha interpretato a Seoul il Concerto per pianoforte di Busoni, per la prima volta eseguito in Asia. Nel 2003, anno del cinquantesimo anniversario della morte di Prokof’ev, Paik ha interpretato i suoi concerti a Berlino, Milano, Budapest, Beijing, Tokyo, Seoul, Nizza e Siviglia. Nella stagione successiva ha proposto l’integrale dei concerti di Rachmaninov con la Filarmonica della Cina.
Il suo repertorio si estende da Bach a Stockhausen, da Busoni a Scriabin, da Liszt a Messiaen. È artefice di un importante evento musicale, articolato in una serie di sei recital a Londra e a Parigi, e dedicato alle opere per pianoforte di Franz Liszt. Le numerose registrazioni di Kun Woo Paik includono musiche di Scriabin, Liszt, Mussorgsky, Rachmaninov. La sua registrazione dell’integrale dei concerti per pianoforte di Prokof’ev ha ricevuto sia il “Diapason d’or” che il “Nouvelle Academie du disque Award” in Francia. In qualità di artista in esclusiva per Decca, per celebrare l’anno di J. S. Bach nel 2000, ha inciso la Trascrizione delle opere per organo di Bach realizzata da Busoni, seguita da un album di opere per piano di Fauré, che in Francia ha vinto tutti i premi di maggior prestigio.
Ha inciso inoltre le opere complete per pianoforte e orchestra di Chopin con Antoni Wit e la Filarmonica di Varsavia. Nel 2005 Kun Woo Paik, ha cominciato per Decca un nuovo progetto: l’incisione di tutte le trentadue Sonate di Beethoven, portate quindi nei tour in Cina e Corea. Vive a Parigi ed è il direttore artistico dell’Emerald Coast Music Festival di Dinard (Francia). Nel 2000 è stato insignito dal governo francese del titolo di Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere.