Troppi non l’hanno capito. Sia a destra che a sinistra. La guerra in Ucraina ha funzionato da catalizzatore del processo di dissoluzione dell’Europa. Già i più avveduti l’avevano intuito. Ma quello che si sta svolgendo in questi giorni, dopo l’elezione di Trump, dimostra che l’Europa non conta più niente.
Non conta niente dal punto di vista politico.
Nella trattativa per porre termine ad una guerra consumata nel cuore del continente l’Europa è totalmente assente. E se non conta più nulla a casa sua, come potrebbe contare qualcosa nel mondo? E già questo grida vendetta al cospetto dei cieli.
Qualcosa che solo fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile. Ma come? Il centro del mondo; il luogo che determina ciò che è Oriente e ciò che è Occidente in base alla relazione geografica che ha con esso e da cui passa il meridiano di Greenwich; quella piccola porzione del pianeta dalla quale sono partite le navi che hanno portato la nostra civiltà in tutto il mondo e dove è nata la grande maggioranza dei filosofi, degli esploratori, degli scienziati, degli artisti, degli scrittori e dei poeti non conta più nulla? Proprio così.
Di questo capolavoro sono stati capaci von der Leyen & soci, vale a dire la lobby che ha sempre comandato a Bruxelles.
Non solo. La Russia ha detto chiaramente che non vuole l’Europa a nessun tavolo per il semplice fatto che continua ad invocare la guerra perfino adesso che Trump e Putin stanno facendo la pace.
L’Ue ha sbagliato tutto. Ma proprio tutto.
Un ruolo politico e diplomatico lo avrebbe potuto avere se fin dall’inizio avesse assunto una posizione più intelligente e lungimirante. E invece s’è appecoronata su Biden, strombazzando l’aiuto a una battaglia che si sapeva persa in partenza e raccontando un sacco di fandonie ai propri cittadini per creare consenso alla sua politica suicida.
Questo è la certificazione del fallimento dell’Europa delle banche e dei tecnocrati, asservita agli interessi di lobbies che nulla hanno a che vedere con quelli degli europei. Se così non fosse non avrebbero strozzato la nostra economia privandola del gas russo solo per sostenere Zelensky. Non avrebbe imposto sanzioni a Mosca sapendo che danneggiavano in primis le nostre esportazioni. Non avrebbe trattato un modesto comico come un grande statista, inimicandosi una delle 3 più grandi potenze del mondo.
Non conta più niente dal punto di vista economico.
Senza energia e senza sbocchi ad Oriente è destinata a soccombere contro la concorrenza di giganti come l’America, la Cina e la Russia. I 132 miliardi di euro regalati a Zelensky peseranno a lungo sulle finanze dei paesi membri, sottraendoli alla sanità, al sociale e all’istruzione. A Bruxelles sono convinti che verranno ripagati coinvolgendo le imprese europee nella ricostruzione dell’Ucraina. Vedremo. Ma questo eventualmente sarà solo una concessione dei veri attori della pace: America e Russia. E non è detto.
Non conta più nulla dal punto di vista militare.
Senza il supporto degli Usa l’Europa non può competere con la potentissima macchina militare russa, sia per quel che riguarda la produzione bellica, sia per quel che riguarda la massa d’urto e la dotazione di armi tecnologiche.
A Bruxelles parlano di costituire “un esercito europeo”. A parte il fatto che l’esercito non basta in quanto ci vogliono anche gli aerei e le navi, e quindi farebbero meglio a parlare di “forze armate”, e senza considerare che per un progetto del genere sarebbero necessari diversi anni, resta il fatto che per farlo bisogna chiedere ai cittadini di aumentare le spese militari.
Immaginiamo che cosa accadrebbe se solo la Meloni si presentasse in Parlamento dicendo: ‘cari italiani, ho pensato di toglierle 5 o 6 miliardi alla sanità per comprare armi e potenziare le forze armate”?! Non lo farà mai.
L’Europa sbagliata
In ogni caso tutto questo è la conseguenza logica di un’Europa sbagliata. Di una costruzione iniziata dal tetto. Perché dalla Ceca ( Comunità europea del carbone e dell’acciaio) e dal Mercato Comune Europeo, ovvero da entità meramente economiche, non si può pretendere di dar vita ad uno stato o, quantomeno, ad una federazione di stati. Da che mondo e mondo non s’è mai visto uno stato generato dall’economia. A fondare gli stati sono sempre state le idee, le religioni, la volontà di potenza di un popolo con la consapevolezza di un destino comune. Non i banchieri.
La guerra in Ucraina è stata una catastrofe per i morti che ha provocato. Ma a voler trarre dal male un po’ di bene, l’unico effetto positivo che ha avuto è stato quello di segnare la fine di questa Europa, artificiale e lontana dai popoli. Prima si risolve questo equivoco, meglio è.