Preoccupa la decisione di Trump di applicare dazi sulle merci importate dall’Europa per tutelare l’economia americana. Dazi che colpirebbero il Made in Italy ed in particolare il settore vitivinicolo che è una voce importantissima dell’economia veronese.

Christian Marchesini, presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, si fa interprete di questa preoccupazione.

“L’annuncio dell’amministrazione statunitense di applicare dazi del 25% su tutte le esportazioni europee, e dal 2 aprile su quelle agricole, -spiega Christaian Marchesini- rappresenta una grave minaccia per il settore vitivinicolo italiano e non solo, anche per la Valpolicella. 

Il vino italiano. Una filiera da 1,9 miliardi

Gli Stati Uniti sono il nostro primo mercato di esportazione fuori dall’Unione Europea ( qui finisce oltre l’11% del nostro prodotto ) insieme al Canada e questa decisione rischia di compromettere una filiera che vale complessivamente circa 1,9 miliardi di euro per il vino italiano. Si tratta di un errore strategico, non solo per i produttori italiani, ma anche per il mercato americano, che vedrebbe un drastico aumento dei prezzi e una possibile riduzione dell’offerta di vini di qualità”. 

Il governo intervenga per vie diplomatiche sui dazi

dazi vino valpolicella

“Già nel 2019 abbiamo vissuto gli effetti di politiche simili, con impatti devastanti sul nostro comparto. Chiediamo quindi al Governo italiano e alla Commissione Europea di intervenire con urgenza attraverso la diplomazia economica per scongiurare questa decisione. Allo stesso tempo, è fondamentale rafforzare il dialogo con i nostri partner commerciali negli Stati Uniti per trovare soluzioni che tutelino un settore chiave del Made in Italy. 

Il vino della Valpolicella è sinonimo di eccellenza e tradizione, e non può diventare vittima di una guerra commerciale che danneggia tutti.”

Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella conta oltre 2400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori su un territorio di produzione che si estende in 19 comuni della provincia, dalla Valpolicella fino a Verona che, cosa che pochi sanno, detiene il primato del vigneto urbano più grande d’Italia, 8621 ettari di vigneto e un giro d’affari di oltre 600 milioni di euro, di cui più della metà riferiti alle performance dell’Amarone. Il Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella che, con oltre il 70% di rappresentatività, tutela e promuove la denominazione in Italia e nel mondo.