( di Giorgio Massignan) Anche l’ultimo ostacolo è stato superato con la bocciatura del ricorso contro l’hotel nell’ex sede della banca Unicredit.
Non conosco le motivazioni e non sono un esperto di giurisprudenza, ma temo che sia stato limitativo avere basato il ricorso soprattutto su un presunto danno economico agli albergatori e non sui problemi che avrebbe creato alla collettività la concessione, in deroga, per trasformare in hotel un grande edificio in un centro storico spopolato ed eccessivamente turisticizzato.

Ma il vero errore delle Pubbliche Amministrazioni è l’uso improprio della deroga, che annulla il valore della pianificazione.
Purtroppo, la difficoltà di attuare una vera urbanistica partecipata, è dovuta anche alla temuta e conseguente perdita di discrezionalità nelle scelte d’uso del territorio da parte di chi amministra, di volta in volta, la città.
Il potere di pianificare e di decidere, anche le eventuali deroghe, in modo discrezionale, rappresenta un efficiente sistema di controllo e di selezione.
Definire di pubblica utilità un hotel di 140 stanze in un centro storico che si sta spopolando e che si è trasformato in un contesto di consumo turistico, è una beffa per tutti coloro che credono ancora nell’oggettività della pianificazione pubblica.
Inoltre, se la Fondazione Cariverona avesse operato basandosi sui principi del proprio statuto, nella vecchia sede dell’Unicredit avrebbe realizzato alloggi a canone convenzionato, almeno in buona parte dell’immobile.
Aggiungo che quello che è accaduto e che succederà con le prossime deroghe per nuovi hotel, si scontra con quanto viene espresso nella relazione per il nuovo PAT.
Ma la mancanza di coerenza tra il dire e il fare di questa giunta è già stata verificata.