In occasione della Giornata Mondiale della Lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare di domani, 15 marzo, il Centro Disturbi Alimentari di Borgo Roma traccia un bilancio del proprio operato e guarda al futuro con nuovi strumenti terapeutici. Nel 2024, il Centro ha registrato un incremento significativo delle prestazioni, passate dalle 7.000 del 2023 alle 9.000 dello scorso anno, assistendo circa 600 pazienti.
Inserito nell’Unità Operativa Complessa Psichiatria B, diretta dal professor Corrado Barbui, il Centro sta sviluppando nuovi approcci terapeutici per affrontare le sfide emergenti della malattia. Tra le innovazioni in corso, il personale si sta formando all’uso della realtà virtuale, una tecnologia che, in affiancamento alla psicoterapia tradizionale, potrebbe rivelarsi un valido supporto per la riabilitazione cognitiva delle pazienti.
Dal 2005, il Centro per il Trattamento dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) è stato riconosciuto come Centro di Riferimento Regionale e partecipa attivamente al tavolo tecnico della Regione Veneto per i DNA. Qui si offrono prestazioni ambulatoriali specialistiche, grazie a un’equipe multidisciplinare composta da psicologi, psicoterapeuti, medici psichiatri e dietiste. Tutte le prestazioni sono coperte dal Servizio Sanitario Nazionale e la prima visita è prenotabile tramite CUP con impegnativa medica.
Oltre all’attività clinica, il Centro porta avanti numerosi progetti di ricerca. Nel luglio scorso, ha ottenuto un finanziamento dalla Fondazione Giuseppe Manni per un progetto sulla riabilitazione cognitiva degli adolescenti con disturbi alimentari. Ha inoltre promosso la creazione del G.I.D.A.N. (Gruppo Interdisciplinare per il trattamento dei Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione), in collaborazione con la Pediatria C diretta dal professor Giorgio Piacentini, l’Endocrinologia del professor Riccardo Bonadonna e il Servizio Dietetico, con l’obiettivo di affrontare le complicanze organiche legate a questi disturbi.
Il Centro assiste pazienti di tutte le età, dalla pre-adolescenza all’età adulta, e accoglie utenti indipendentemente dalla zona di residenza. Il numero di richieste è cresciuto del 40% negli ultimi anni, specialmente nel post-Covid, con una diminuzione dell’età di esordio e un aumento della comorbidità psichiatrica. Nel 2024, il Centro ha avuto in carico 591 pazienti, con 146 nuove richieste di visita e un totale di 8.864 prestazioni erogate.
Il servizio Day Service DCA
Da un anno è attivo un servizio dedicato all’erogazione di pasti assistiti e attività riabilitative e terapeutiche. I pazienti vengono seguiti cinque giorni a settimana, dalle 12:30 alle 17:00, per supportarli durante il pranzo e lo spuntino pomeridiano. A seguire, partecipano ad attività di gestione emotiva e riabilitazione psicoterapeutica, con sessioni individuali e di gruppo (rilassamento, espressione, gestione delle emozioni, tecniche di mentalizzazione, riabilitazione nutrizionale e relazioni). Il personale sanitario presente è composto da medici psichiatri, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica (TeRP) e dietisti, garantendo un rapporto di assistenza di 1 operatore ogni 3 pazienti.
Prof. Corrado Barbui, direttore UOC Psichiatria B: “Dal punto di vista epidemiologico, i dati indicano un aumento dei disturbi alimentari, soprattutto nelle fasce d’età più giovani. Questi disturbi causano una profonda sofferenza emotiva e hanno un forte impatto sulla salute fisica, richiedendo un approccio clinico integrato e aggiornato. La Psichiatria di Verona ha una tradizione consolidata nell’utilizzo di terapie basate sulle evidenze scientifiche per offrire un servizio di alta qualità.”
Dott.ssa Rosa Bruna Dall’Agnola, psicologa e coordinatrice del Centro Disturbi Alimentari: “Registriamo un costante aumento delle richieste di aiuto, segno di un bisogno sempre più diffuso. Più di un quarto dei nostri pazienti sono minori e il 40% delle diagnosi riguarda l’Anoressia Nervosa. L’esordio sempre più precoce può aggravare le conseguenze organiche e sociali, coinvolgendo profondamente il contesto familiare, che necessita di supporto e attenzione.”