(di Gianni Schicchi) Tutto dedicato all’oboe d’amore il prossimo concerto de I Virtuosi italiani che si terrà giovedì 20 marzo alle 20.30 nello spazio di San Pietro in Monastero. Protagonista della serata sarà Paolo Pollastri, storico oboe che dal 1990 è prima parte solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Artista poliedrico di fama internazionale Paolo Pollastri ha fondato nel 2005 l’Accademia Barocca di Santa Cecilia, unico gruppo da camera che utilizza strumenti d’epoca, nato all’interno di un’orchestra stabile, con la quale, nella duplice veste di direttore e solista, ha inaugurato i Festival Barocchi di Viterbo, Noto, Ottawa e Montreal.Affiancato dall’Orchestra de I Virtuosi Italiani, conAlberto Martini in qualità di maestro di concerto al violino, il noto solista bolognese darà voce al timbro morbido, avvolgente e quasi malinconico dell’oboe d’amore, strumento dal nome evocativo, che già di per sé suggerisce dolcezza e calore, capace di suscitare emozioni profonde e paesaggi sonori intimi. 

A differenza dell’oboe tradizionale, di cui è parente, l’oboe d’amore, accordato nella nota di la, è poco più grande come forma. Usato da compositori come Bach e Ravel, è stato ed è molto apprezzato proprio per la magia che evoca grazie ad un suono nostalgico, a tratti sognante.

La serata in San Pietro si aprirà sulle note della Sinfonia per archi e basso continuo in sol maggiore RV 146 di Vivaldi, pubblicata per la prima volta nel 1935 e la cui data di composizione resta tutt’oggi sconosciuta. Considerata dai musicologi risalente agli ultimi anni della produzione artistica di Vivaldi (circa il 1740), la Sinfonia per archi e basso continuo si distacca dagli schemi scarlattiani, ricordano le parentele con l’altra produzione strumentale del compositore e prelude a futuri sviluppi. Prosegue nella serata, l’esecuzione del Concerto in lamaggiore per oboe d’amore e archi di Antonio Lotti, l’Ouverture don Quixotte e il Concerto in la maggiore per oboe d’amore e archi di Telemann, il Canone in re maggiore di Pachelbel, il Concerto in la maggiore per oboe d’amore e Archi BWV 1055 di Bach. 

Paolo Pollastri è nato a Bologna nel 1960, si è diplomato con il massimo dei voti sotto la guida di Sidney Gallesi, si è poi perfezionato all’Accademia Chigiana con Lothar Faber conquistando appena diciasettenne il diploma d’onore e al Conservatorio di Bruxelles con Paul Dombrecht (Premier Prix in oboe moderno e barocco 1982).

Vincitore di numerosi Concorsi Nazionali e Internazionali, è stato primo oboe di numerose orchestre (OGI – Orchestra Giovanile Italiana 1977, Teatro Comunale di Genova 1979, Orchestra RAI di Roma 1981, ORT – Orchestra della Toscana 1982-1990) e ha svolto attività solistica oltre che con l’ORT e l’Accademia di Santa Cecilia, con i Solisti Veneti, l’Accademia Bizantina, i Virtuosi Italiani, la Symphonia Perusin, sotto la direzione di Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallish, Antonio Pappano, Daniele Gatti, Piero Bellugi, Claudio Scimone, Herbert Handt, Antoni Ros Marbà, Janos Acs, partecipando ai Festival di Salisburgo, Montreaux, Zagabria e Belgrado, Martigny e Vevey, Parigi, Tolosa, Stoccarda, Lucerna, Edimburgo, Sidney, Melbourne, Canberra, Tel Aviv. Ha svolto attività cameristica con i pianisti Myung-Whun Chung, Antonio Pappano, Alexander Lonquich, Michele Campanella, con il Trio d’Archi di Chicago, il Quartetto Amati, con il Quintetto a fiato del Novecento e l’Ensemble Italiano di Fiati.

Ha inciso più di 200 cd per Erato, Emi France, Denon, Tactus, Fonè, Materiali Sonori, Musica Immagine, Europa Musica, Arts, Stradivarius, Brilliant e Naïve. Due cd con Modo Antiquo hanno ricevuto la Nomination per i Grammy Awards di Los Angeles nel 1997 e 2000. È l’unico oboista italiano ad aver registrato la Sequenza VII per oboe solo di Luciano Berio sotto la supervisione del Maestro, il Solo per Musetta, Oboe, Oboe d’amore e Corno inglese di Bruno Maderna, e di recente con gli Archi di Santa Cecilia Gabriel’s Oboe di Ennio Morricone.

Vincitore del Concorso Nazionale per l’Insegnamento nei Conservatori, ha insegnato presso la Scuola di Musica di Fiesole dal 1993 al 2000. Ha tenuto numerose Masterclass per il Biennio Superiore nei Conservatori di Bologna, Rovigo, Novara, Nocera Terinese   e viene invitato regolarmente ai Corsi diPerfezionamento estivi di Bevagna, Portogruaro, Città di Castello, Lanciano, Belluno, Barberino Val d’Elsa, Pistoia, Trevi, Cava dei Tirreni, Napoli). Dal 2013, avvalendosi della collaborazione del direttore Federico Maria Sardelli, l’Accademia Barocca è stata una costante delle Stagioni di Musica da Camera di Santa Cecilia. Dal 2016 è direttore artistico dell’Anciuti Music Festival.