(di Gianluca Ruffino) Colpiti, feriti ma tutt’altro che affondati. Il finale di Regular Season aveva regalato ai tifosi di Rana Verona l’immagine di una squadra bella e vincente, che si era presa il quarto posto e che arrivava ai playoff di SuperLega, nonostante le già insistenti voci sull’addio di Stoytchev, in gran forma e con i favori del pronostico.
Sono bastate due settimane però per stravolgere tutto. L’infortunio di Mozic, la sconfitta casalinga con Piacenza in Gara 1, le dimissioni improvvise del coach bulgaro e la batosta subita al PalaBanca hanno portato gli scaligeri di fronte ad un bivio, con nessuna possibilità di errore. Pena l’eliminazione.
Ma proprio dalle storie che sembrano ormai destinate ad un epilogo già scritto nascono le imprese più belle. Specialmente per una città che non ha mai visto approdare la propria squadra alle semifinali scudetto e che sogna che questo sia l’anno giusto. Con queste premesse i gialloblu si apprestano ad affrontare Gara 3 contro i piacentini, provando a ribaltare una situazione complicata ma, per i giocatori della Rana, tutt’altro che compromessa.
Abbiamo intervistato il centrale della squadra scaligera, Marco Vitelli, che ci ha raccontato come la squadra si stia avvicinando a questo impegno fondamentale.
L’intervista a Marco Vitelli
Marco state vivendo il momento più duro, nel periodo decisivo della stagione. Su quali aspetti farà leva la squadra per provare a ribaltare una serie che si è complicata? Quanta fiducia c’è nel compiere qualcosa di storico nella maniera più rocambolesca?
“Nello sport può capitare che i momenti più complicati arrivino proprio nei periodi decisivi della stagione, quando conta di più. La squadra conosce l’importanza della partita, sa il percorso che ha fatto per arrivare a giocarsi questi playoff. La serie ci vede sotto 2 a 0, ma ogni partita parte da 0-0. Dobbiamo affrontarle tutte come fossero delle finali”.
Verona sa come battere Piacenza. L’ha fatto per tre volte tra Regular Season e Coppa Italia. Cosa è mancato in queste due partite di playoff?
“Sicuramente la nostra aggressività in battuta, e questo ha permesso a Piacenza, specialmente in Gara 2, di giocare la loro miglior partita contro di noi. Non siamo riusciti a mettere pressione al servizio e loro hanno potuto giocare più sciolti. Siamo mancati anche a muro, mettendone a segno pochi e al contrario subendone molti, e nella gestione dell’attacco”.
A livello personale stai ritrovando più spazio in campo, dopo una seconda parte di stagione in cui hai giocato meno. Le speranze di passaggio del turno passano anche dalla tua presenza a muro, fondamentale in cui Piacenza ha dominato nella serie.
“In questo periodo sto trovando con più continuità il campo. Penso di poter dare il mio contributo, specialmente con la battuta, per provare a vincere una partita dopo l’altra e arrivare a Gara 5”.
A proposito di imprese: i tifosi hanno ancora in mente la cavalcata in Coppa Italia. Ciò testimonia che la squadra è abituata a palcoscenici sempre più importanti.
“Un passo alla volta anche noi stiamo prendendo coscienza delle nostre possibilità. Adesso dobbiamo cercare di ripetere quello che abbiamo fatto a Bologna, consapevoli di avere i mezzi giusti per farlo e che tutto dipende da noi”.
Come si prepara una partita così importante, da dentro o fuori?
“Il modo migliore è viverla con molta serenità, perché queste partite si portano con sé già tanta pressione. Ovviamente ogni giocatore la vive in maniera diversa. Io cerco di entrare in campo concentrato ma pensando che sia una partita come le altre”.
Cosa è cambiato con Simoni in panchina e come ha vissuto la squadra le ultime due settimane?
“In così poco tempo è impossibile parlare di cambiamenti, perché ci alleniamo con Simoni da soli sei giorni. La squadra ha accettato la decisione della società e sta continuando a lavorare come faceva prima e come ha sempre fatto”.
Potete fare affidamento sull’effetto PalaOlimpia, notoriamente uno dei palazzetti più caldi della superlega. Il supporto dei tifosi può dare quell’energia che potrebbe svoltare questo momento complicato?
“L’energia dei tifosi può certamente essere una marcia in più nei momenti più difficili. Dobbiamo ritrovare il nostro gioco, che è un gioco che ha bisogno di entusiasmo e divertimento, che sono mancati nelle ultime partite. Se ritroviamo questa voglia sarà tutto più facile”.
Siete arrivati quarti in regular season con dati inferiori in quasi praticamente tutti i fondamentali. I playoff non possono che essere l’occasione migliore per alzare la qualità. Non reputi ci sia qualcosa di ancora inespresso che la squadra può mettere in campo per compiere un ulteriore step?
“L’anno scorso questa squadra l’ho affrontata da avversario, quindi non conoscevo il potenziale. Quello che ho visto in questi mesi è un gruppo che ha margini di miglioramento sotto molto aspetti, essendo una squadra giovane e che ha dovuto spesso reinventarsi a causa degli infortuni. Credo proprio che questo sia il momento perfetto per trovare la giusta quadra”.
Qual è l’obiettivo che vi siete posti per questo finale di stagione?
“Sembra scontato, ma vogliamo solo vincere. Non importa come o chi scenderà in campo per farlo. A questo punto gli schemi saltano, conta solo il risultato, quindi dobbiamo compattarci da vera squadra e trovare le soluzioni per conquistare Gara 5”.
Credits: VeronaVolley/Benvenuti