L’Arena di Verona e il Colosseo di Roma si scambiano i gladiatori. Non quelli in carne ed ossa che erano i protagonisti dei combattimenti, anche all’ultimo sangue –circenses-, che assieme al panem tenevano tranquillo il popolo. Oggi sono sostituiti l calcio, dove al massimo i ‘combattenti’ si possono beccare un bel calcione negli stinchi. 

Scambio di gladiatori fra l’Arena e il Colosseo

I gladiatori in questione sono di pietra. Uno, quello prestato al Colosseo dal 10 aprile al 15 ottobre dal Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona, costituito da una testa lapidea di gladiatore dell’inizio del 1° secolo dopo Cristo.  Verrà esposto nel percorso per i visitatori organizzato per far conoscere il mondo dei gladiatori e la loro complessa organizzazione. 

Scambio di gladiatori fra l’Arena e il Colosseo

Secondo gli archeologi era un gladiatore celtico, gallus per i Romani, forse proprio un veronese, visto che la nostra città era stata fondata dai Galli Cenomani. Probabilmente un guerriero celtico nemico di Roma fatto prigioniero e poi costretto a combattere come gladiatore nelle arene.

Nel contempo il Parco archeologico del Colosseo ha prestato al Museo archeologico veronese una lastra marmorea con graffita la testa di un altro gladiatore, senza elmo e quindi probabilmente riconoscibile con un reziario, cioè un gladiatore che combatteva, senza protezione, armato di fuscina e d’una rete che serviva a immobilizzare l’avversario,  dal nome Delicatus. Verrà esposto al Museo Archeologico del Teatro Romano.