(di Stefano Cucco) A seguito degli eccezionali eventi meteorici che hanno interessato nel corso del 2018 il Veneto, il Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale ha emanato un’ordinanza con la quale sono state stanziate ingenti risorse economiche per l’attuazione, in tempi rapidi, di interventi di ripristino di natura idrogeologica e forestale. Con una successiva ordinanza del luglio del 2021 il presidente Luca Zaia, commissario delegato per la Regione Veneto, ha assegnato le risorse ai territori, alle amministrazioni e agli enti responsabili dell’attuazione degli interventi dichiarati necessari. In questo ambito, il Consorzio di Bonifica Veronese ha ottenuto il finanziamento del progetto dei “Lavori per la messa in sicurezza idraulica del fiume Tartaro nei Comuni di Isola della Scala, Erbé, Nogara e Gazzo Veronese – 2° stralcio”, per un importo complessivo di 3.200.000 euro.
“Questo secondo stralcio”, spiega Alex Vantini, presidente del Consorzio di Bonifica Veronese, “costituisce il proseguimento della messa in sicurezza del fiume Tartaro, che era iniziata con gli interventi realizzati dal Consorzio per risolvere i problemi idraulici nel tratto urbano di Isola della Scala dalla Torre Scaligera sino al Mulino della Giarella. Con questo nuovo intervento, iniziato a fine febbraio, è prevista la prosecuzione degli interventi di sistemazione nel tratto a valle del centro urbano di Isola della Scala dal Mulino della Giarella sino al Mulino della Pellegrina”.
Gli interventi sul Tartaro si sono resi necessari in quanto negli ultimi anni si è assistito ad un graduale aumento delle portate di piena del fiume, principalmente a causa del progressivo estendersi delle superfici impermeabilizzate, tra centri abitati, aree industriali e strade, con la conseguenza del verificarsi di piene frequenti e soprattutto più veloci, per le quali l’alveo del fiume Tartaro risulta ora inadeguato. Inoltre, le forti escursioni dei livelli idrici stanno avendo come conseguenza il manifestarsi di frane delle rive che creano problemi di sicurezza idraulica, con la compromissione della stabilità degli argini e l’accumulo di materiale in alveo che crea ostacoli al regolare deflusso idrico. A peggiorare la situazione, il diffondersi delle nutrie che continuano a provocare ingenti danni, particolarmente gravi soprattutto nel caso di arginature pensili.
“L’intervento si articola sostanzialmente in tre fasi”, sottolinea Andrea De Antoni, direttore tecnico del Consorzio. La prima è l’adeguamento del sostegno irriguo presso il Mulino della Giarella: si prevede di intervenire sulle strutture del sostegno sostituendo le attuali tre paratoie con un’unica paratoia di 3,65 metri. Contestualmente, il progetto prevede il rinforzo delle strutture del manufatto attraverso il sostegno delle murature esistenti con micropali e elevazioni fuori terra in cemento armato. La seconda fase consiste nel rinforzare l’argine nel tratto compreso tra il Mulino della Giarella ed il Mulino della Pellegrina. La terza prevede l’adeguamento dell’attuale bypass del Mulino della Pellegrina e la deviazione, attraverso quest’ultimo, di tutta la portata di piena del fiume Tartaro. Verrà, quindi, realizzato un breve tratto di nuova inalveazione, adeguando l’attuale passaggio ora presente in sinistra idraulica rispetto al Mulino. La nuova configurazione dei luoghi, comunque, manterrà il vecchio alveo ed il flusso d’acqua attraverso il Mulino”.
I lavori di allargamento degli argini prevedono anche il taglio di alcuni alberi posti nelle vicinanze del Tartaro, nei pressi della palude della Pellegrina. Le operazioni di taglio, attualmente in corso, sono state pianificate e sono eseguite sotto la supervisione, oltre che del personale tecnico del Consorzio di Bonifica, anche di un tecnico forestale esperto del settore. Come misura compensativa sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico, il Consorzio di Bonifica Veronese provvederà alla piantumazione di 120 nuovi alberi. Il piano di piantumazione, condiviso con le associazioni ambientaliste che da tempo curano l’area, prevede l’utilizzo di essenze arboree autoctone o naturalizzate, tipiche del contesto territoriale nel quale si sviluppa l’intervento. Le operazioni di nuova piantumazione si concluderanno entro questo mese, in modo da non generare disturbo alla nidificazione degli uccelli. L’intervento complessivo ha, invece, la durata di circa un anno e ne è prevista la conclusione per la primavera del 2023.