(di Andrea Etrari) Anna Turel è una nuova giocatrice dell’Alpo Basket: classe 2002, guardia di 173 centimetri proveniente dalla Libertas Udine, è ferma attualmente per infortunio e non sarà in campo prima di novembre. Anna è cresciuta in una famiglia di cestisti: il papà Davide e la mamma Paola Ferrara hanno entrambi giocato in serie A, come pure il fratello Mirco che attualmente gioca a Omegna in B ma che ha vestito le canottiere di Imola, Treviglio, Agropoli, Chieti, Cagliari e Caserta in A2.
Goriziana ma nata a Pordenone, Anna inizia a giocare nell’Aibi Fogliano dove è stata compagna di squadra di Martina Rosignoli nelle giovanili. Nel 2016/17 esordisce in C sempre a Fogliano, l’anno successivo si trasferisce al Futurosa Basket Trieste in B rimanendoci pure nella stagione 2018/19, per poi passare in A2 a Udine dove ha giocato le ultime tre stagioni. Purtroppo il 9 aprile scorso nel corso del match Castelnuovo Scrivia-Udine la neo biancoblu ha riportato una lesione al crociato anteriore del ginocchio destro e la sua stagione si è conclusa così anzitempo.
Anna, togliamoci subito il pensiero e parliamo del tuo infortunio…
«È stata una cosa improvvisa e inaspettata perché non mi ero mai infortunata in vita mia. Al massimo ero rimasta fuori una settimana, pertanto è stata una bella botta: per fortuna sono sempre stata positiva e non mi sono abbattuta. Dopo un mese mi sono operata e ho iniziato subito a lavorare, cosa che faccio tutti i giorni». Si parla di un tuo rientro in campo a novembre: «Non voglio sbilanciarmi, potrebbe essere novembre, dicembre o gennaio: penso solo a migliorare giorno dopo giorno e ce la sto mettendo tutta per riprendermi al 100%».
Nonostante ciò, è arrivata la chiamata dell’Alpo Basket.
«Devo dire che non me l’aspettavo dopo l’infortunio: è la prima volta che vado fuori di casa e, con il mio procuratore, abbiamo valutato che fosse la cosa migliore da fare. Certo, non era una priorità andare via da Udine che ha pure cercato di trattenermi ma volevo appunto provare un’esperienza fuori casa».
Provieni da una famiglia di cestisti e tutti guardie.
«Più o meno, io e mia mamma play/guardia e comunque tutti tiratori. Diciamo che non ho avuto scelta, sono cresciuta in palestra praticamente!».
Cosa ti piace fare in campo?
«Tirare, anche usando l’arresto e tiro, ma anche correre in contropiede e difendere; so comunque che devo migliorare in tutto».
Come giudichi l’Alpo che sta nascendo?
«Nel complesso una buona squadra, giovane che deve avere come obiettivo i play off. Le giocatrici le conosco, ci ho giocato contro più volte e ci sono tutti i presupposti per fare bene».
Non abbiamo parlato della tua esperienza azzurra…
«Ho iniziato presto, già con l’U14 ma è con l’U16 che ho raccolto le maggiori soddisfazioni: nel 2018 abbiamo vinto il titolo continentale di categoria agli Europei di Kaunas! Infine con l’U19 ho disputato i mondiali in Ungheria lo scorso anno, classificandoci undicesime. Peccato solo che l’infortunio mi abbia impedito di disputare l’Europeo U20 che si sta disputando in questi giorni a Sopron».