Alla vigilia del 15°anniversario dall’incendio dell’ospedale, via libera definitivo dalla Regione al Magalini come ospedale di riferimento dell’Ovest veronese, ridefinendo i ruoli di Bussolengo (vocazione riabilitativa) e Isola (ospedale di comunità). Al termine di un confronto a tutto campo, iniziato sul territorio tra Ulss Scaligera e Comitato dei Sindaci del Distretto 4 (l’ex Ulss 22), e proseguito in Regione tra Giunta e Consiglio, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Luca Coletto, ha approvato in via definitiva la modifica delle schede di dotazione ospedaliera degli Ospedali di Bussolengo, Villafranca e Isola della Scala, recependo il parere espresso dalla Quinta Commissione del Consiglio regionale.
In sintesi, gli Ospedali di Bussolengo e Villafranca sono inquadrati entrambi come Presidio Ospedaliero di Rete, il primo dotato di 120 posti letto più 24 di Ospedale di Comunità, il secondo di 187; Isola della Scala è invece Struttura a Vocazione Territoriale, con 50 posti letto di Ospedale di Comunità, un Centro Sanitario Polifunzionale con attività ambulatoriale specialistica e un Punto di Primo Intervento h12 dotato di automedica.
La scheda di dotazione ospedaliera del Distretto 4 dell’Ulss 9 Scaligera contiene le seguenti determinazioni.
Ospedale di Bussolengo: 120 posti letto complessivi, dei quali 65 totali per acuti, 50 di area medica con Medicina Generale, Psichiatria e un Centro Dialisi; e 15 di area chirurgica dedicati al Day Surgery Multidisciplinare; in aggiunta, nell’area servizi di diagnosi e cura, si trovano Accettazione e Pronto Soccorso, Anatomia e Istologia Patologica, Direzione Medica, Farmacia, Laboratorio Analisi, Medicina Trasfusionale e Radiologia.
I letti destinati alla riabilitazione sono 55, dei quali 15 di Lungodegenza e 40 di Recupero e Rieducazione Funzionale.
24 sono i posti letto di Ospedale di Comunità, che si aggiungono ai 120.
Ospedale di Villafranca: 187 posti letto complessivi, dei quali 177 per acuti e 10 di riabilitazione. Per acuti, 61 posti letto sono dedicati all’area medica (con funzioni di Cardiologia, Gastroenterologia, Medicina Generale, Geriatria, Nefrologia, Neurologia, Oncologia e Pneumologia); 71 posti letto sono di area chirurgica (con funzioni di Chirurgia Generale, Week Surgery, Oculistica, Ortopedia e Traumatologia, Otorinolaringoiatria, Urologia); 35 letti sono di area materno-infantile (con funzioni di Ostetricia e Ginecologia, Patologia Neonatale e Pediatria); 10 posti letto sono di area terapia intensiva (con funzioni di Anestesia e Rianimazione). Le funzioni di area di diagnosi e cura sono le stesse di Bussolengo. I 10 posti letto di riabilitazione hanno la funzione di Recupero e Riabilitazione Funzionale.
Le funzioni di Oncologia, Pediatria e Guardia Anestesiologica di Villafranca saranno anche al servizio di Bussolengo.
Isola della Scala sarà Struttura a Vocazione Territoriale, con 50 posti letto di Ospedale di Comunità, il Centro Sanitario Polifunzionale con attività ambulatoriale Polispecialistica, un Punto di Primo Intervento h12 con dotazione di automedica contestualmente alla cessazione delle attività ospedaliere
«Ulss, Comitato dei Sindaci, Giunta e Consiglio regionale – commenta Coletto – hanno fatto un lavoro egregio, lavorando in un clima difficile, perché caratterizzato da battaglie di retroguardia, come se l’organizzazione sanitaria del 2018 potesse essere uguale a quella di fine secolo scorso, da polemiche fortemente politicizzate che sono quanto di peggio quando si discute di cure alle persone, da campanilismi bipartisan con relativo lancio di allarmi infondati, che hanno ottenuto il solo risultato di impaurire la gente. Pazienza – aggiunge Coletto – anche questo fa parte del gioco della democrazia. Ciò che conta è che da oggi si possa lavorare in concreto, dando a questa rete territoriale di strutture una nuova e più moderna organizzazione, nella quale tutti gli assistiti troveranno le risposte adeguate alle loro necessità, un’organizzazione più efficiente, ma anche meno costosa. E non è cosa da poco, stante che ogni euro che si spende in sanità proviene dalle tasche dei cittadini».
«La nuova organizzazione – aggiunge l’Assessore regionale – si inserisce in un contesto di evoluzione delineato con la riforma complessiva della sanità veneta approvata con la legge 19 dell’ottobre 2016, che ha snellito la parte burocratica del tutto riducendo le Ullss da 21 a 9 e rimodernato quella organizzativa, basata su parametri di efficienza, efficacia, razionalità e oculatezza nell’impiego delle risorse in anni nei quali dai governi che si sono succeduti (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) sono piovuti centinaia di milioni di tagli indiscriminati l’anno. A prescindere – dice Coletto – nel terzo millennio, guardando anche ai modelli delle organizzazioni sanitarie internazionali più avanzate con le quali il Veneto si confronta, non è più pensabile, nell’interesse della migliore assistenza ai cittadini, che esistano due ospedali a 13,9 chilometri di distanza l’uno dall’altro che fanno entrambi le stesse cose. Il modello vincente è invece quello della specializzazione, nel quale si valorizzano le peculiarità di ogni struttura; della rete, all’interno della quale il paziente trova le risposte corrette alle sue specifiche necessità di cura; della diffusione di sempre migliori tecnologie, per le quali in Veneto si investono 70 milioni l’anno, e con le quali si fanno diagnosi più approfondite e si danno cure più incisive con meno dolore e meno permanenza in ospedale. Tutto questo sta accadendo anche a Bussolengo, Villafranca e Isola della Scala che, rinnovati nell’organizzazione e nelle dotazioni, costituiscono una sorta di micro-rete che si inserisce nella più vasta rete regionale che è sempre meno futuro e sempre più realtà».
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