Il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità il Bilancio di Previsione 2018-2020. L’approvazione è avvenuta dopo il parere positivo, anch’esso all’unanimità, dell’Assemblea dei Sindaci riunitasi in Loggia di Fra’ Giocondo (87 i Comuni presenti).
Dalle stime emerge una programmazione in equilibrio finanziario e rispettosa del vincolo di pareggio per il periodo in oggetto, nonostante le difficoltà che la riforma Delrio continua a provocare nel processo di riordino dell’ente.
Per le strade e la viabilità nel 2018-20 la Provincia prevede d’investire 60,6 milioni di euro.
Nel dettaglio, per gli interventi ordinari sulla viabilità, sono stati messi in bilancio oltre 24 milioni di euro. Di questi circa 15 milioni per le manutenzioni stradali e sgombero neve, 1,28 milioni per la sistemazione di alcuni manufatti, 500mila euro per accordi con i Comuni finalizzati a migliorare la sicurezza lungo la viabilità provinciale, 4,5 milioni per la segnaletica orizzontale e 2,7 milioni per la convenzione con i Comuni per il taglio della vegetazione lungo la viabilità di competenza dell’ente.
Sono invece 24,7 i milioni a disposizione, sempre nel triennio, per interventi straordinari sulle strade provinciali. Tra questi la ribitumatura di alcuni tratti e la messa in sicurezza d’intersezioni tra strade comunali e provinciali. Lavori straordinari, ad esempio, sono previsti per la sistemazione di ponti sulla Sp14 a Erbezzo e per l’allargamento della Sp20 tra Nogara e Salizzole.
Sono 7,1 i milioni di euro per contrastare i dissesti, come nel caso della posa di sistemi di protezione per la caduta massi sulla Sp11 della Val d’Adige. Infine 3,8 milioni di euro sono stati previsti per alcuni interventi di sviluppo lungo la viabilità provinciale per il periodo 2018-20.
Per gli interventi straordinari sugli edifici scolastici di competenza provinciale, nel triennio, verranno messi a disposizione circa 9,48 milioni di euro. Tra i progetti più rilevanti quelli che interesseranno il Giorgi e il Sanmicheli a Verona, il Da Vinci a Cerea, il Cotta e il Medici a Legnago.
Per il trasporto disabili per l’anno scolastico 2017/2018 sono stati destinati circa 1,5 milioni di euro (nell’anno scolastico 2008/2009, ad esempio, erano stati 338mila). All’assistenza ai disabili sensoriali e ai minori riconosciuti da un solo genitore sono stati destinati 2,1 milioni di euro, mentre per il funzionamento delle scuole si è passati dai 350mila euro del 2017 ai 450mila euro per l’anno in corso (350mila per le piccole manutenzioni). Il trasporto disabili e l’assistenza ai disabili sensoriali e ai minori, fanno parte delle funzioni che dovrebbero rientrare dal prossimo anno scolastico in capo alla Regione. La Provincia vi sta facendo fronte con risorse regionali e risorse proprie per garantire un servizio adeguato.
Positiva la previsione reale relativa all’evoluzione dell’indebitamento a medio e lungo termine, che si attesta a 33,251 milioni di euro per fine 2018 (erano quasi 39 milioni nel 2017 e 190 milioni alla fine del 2007), e che scende ulteriormente a 28,589 milioni per il 2019 e a 24,233 milioni per il 2020.
La Provincia continuerà, nel triennio, a ricorrere alle vendite patrimoniali e alla dismissione di alcune partecipazioni, al fine di assicurare le risorse per svolgere le proprie funzioni fondamentali.
Per quanto riguarda il personale, nonostante il permanere di buona parte delle funzioni precedenti alla riforma Delrio, la Provincia di Verona ha perso in tre anni 150 dipendenti (da 457 a 307 al 31/12/2017). Di conseguenza l’Ente si troverà “costretto” a cedere 15 milioni di euro di spazi finanziari in due anni per insufficienza di personale per poterli programmare e investire, ad esempio, per nuove opere pubbliche.
«Il bilancio di previsione, dal 2018, torna a essere triennale, permettendoci una migliore pianificazione a favore soprattutto delle funzioni e dei servizi fondamentali della Provincia destinati ai cittadini, dalla viabilità alle scuole di nostra competenza – afferma il presidente Antonio Pastorello -. I 150 dipendenti in meno in tre anni, a fronte di compiti e mansioni quasi identici a quelli precedenti alla riforma Delrio, continuano a rappresentare un ostacolo rispetto alle ulteriori attività che potremmo svolgere per il mantenimento, la sicurezza e lo sviluppo del territorio provinciale. Nonostante queste difficoltà siamo riusciti a pianificare opere e interventi di rilievo da qui al 2020 e lo abbiamo fatto approvando il bilancio entro il termine previsto dalla legge, cosa che non è riuscita, ad oggi, a buona parte delle Province italiane».