E’ stata inaugurata la nuova Arena Rossoblù agli impianti sportivi di Valeggio sul Mincio.
Si tratta di una “gabbia” per il calcio, la prima ad essere installata nella provincia di Verona, che nasce da un’idea della A.C. Gabetti Valeggio, che ha trovato nella Fondazione Valeggio Vivi Sport, nel Comune di Valeggio sul Mincio e aziende private pieno interesse con conseguente compartecipazione ai costi di realizzo. La Fondazione ed il Comune hanno predisposto il terreno e l’impianto di illuminazione, mentre il Valeggio Calcio ha acquistato e posato la struttura. Il tutto quantificato in circa 25 mila euro, in buona parte coperti da sponsorizzazioni.
Ora la gabbia verrà gestita dall’associazione, anche per quel che concerne la concessione ad altri gruppi sportivi che ne richiedessero l’utilizzo.
«La gabbia serve ad aumentare il livello di istruzione calcistica dei nostri ragazzi – afferma Giovanni Pasotto, presidente della A.C. Gabetti Valeggio A.S.D. e consigliere della Fondazione Valeggio Vivi Sport -. Il giocatore deve pensare in modo più veloce e anticipare i suoi movimenti. Per questo nella prossima stagione la struttura sarà utilizzata a tempo pieno dalle nostre dodici squadre. Ringrazio Giandomenico Cressoni e tutti coloro che hanno collaborato».
Il sindaco Angelo Tosoni considera un onore inaugurare strutture: «E’ stato un bel gioco di squadra di tutti. Un qualcosa in più che diamo ai ragazzi. Avere le strutture per allenarsi ed essere seguiti dal personale adeguato sono un motivo di crescita sportiva e umana». «Grazie alla Gabetti per l’attività che svolge – dichiara l’assessore allo sport Simone Mazzafelli – . Tante aziende ci hanno creduto. Ampliamo la cittadella sportiva, preludio al progetto per la riqualificazione del centro. Fondazione ed Associazioni sportive lavorano assieme per realizzare progetti sportivi condivisi e la “gabbia” ne è un esempio concreto, che segue quello del rifacimento dell’illuminazione del campo di tennis».
Infine Andrea Mason, presidente della Fondazione Valeggio Vivi Sport, afferma: «In questi tempi dove purtroppo il calcio italiano si distingue dalle altre nazioni per tatticismo, lentezza e mancanza di fantasia, la gabbia rappresenta quel restyling e novità che può permettere ai giovani di divertirsi e praticare calcio in modo innovativo».
L’idea della gabbia come metodo d’allenamento venne introdotta alla fine degli anni ‘70 dello scorso secolo da Corrado Orrico, ai tempi allenatore della Carrarese, che si ispirò alla cosiddetta “gabbionata”, un campetto da calcio in cemento delimitato da reti per impedire che la palla uscisse ed andasse in mare.