«Le carte smentiscono le dichiarazioni del sindaco Faccioli. Tener chiusi i giardini è stata una scelta politica miope dettata da beghe interne alla maggioranza». Riesplode la polemica sulla vicenda dei giardini del Castello di cui vi abbiamo dato conto passo per passo vedendo di persona cosa succedeva. Dopo le proteste della gente cadute nel vuoto, adesso è il Centrosinistra ad accusare il primo cittadino in una conferenza stampa (nella foto) convocata davanti ai giardini.
«Questa vicenda di cui tutti parlano sottovoce è tragicomica ma anche vergognosa – sottolineano i consiglieri comunali Paolo Martari, Isabella Roveroni, Gianni Martari e Matteo Melotti -. Siamo partiti nel 2012. E’ vero che in una prima fase l’inizio dei lavori è stato ritardato per le complicazioni legate ai permessi e alle verifiche della Soprintendenza che, stranamente, valgono solo per l’esterno mentre dentro si può fare quello che si vuole. Ma poi ci sono responsabilità ben precise se non sono stati più aperti. Abbiamo fatto l’accesso agli atti e avuto così conferma che i lavori erano finiti il 30 aprile. I tecnici comunali diedero un mese di tempo per completare alcune rifiniture. Il 24 giugno c’è il verbale con cui si fa la consistenza dei lavori. Ovvero la consegna lavori. L’impresa appaltatrice veniva sollevata da ogni responsabilità mentre il sindaco in un’intervista aveva affermato il contrario». Il 25 ci fu così la presentazione (nella foto) voluta da Angiolino Faccioli con tanto di banda e autorità al (quasi) completo con l’annuncio che l’apertura vera sarebbe avvenuta di lì a pochi giorni. Il sindaco, in aperta polemica con la sua maggioranza, prima disse che portava sfortuna, poi disertò e infine lasciò chiuso facendo togliere anche le panchine. «Avevamo chiesto di far chiarezza: o un’apertura illegittima, oppure il Grippi aveva ragione. Ed ecco un’altra carta che sbugiarda il sindaco. Il 15 luglio venne certificato che l’opera era stata eseguita a regola d’arte e il Comune la prendeva in consegna. Quindi i giardini almeno in quel momento, come aveva annunciato il Grippi, erano apribili ufficialmente. Invece ad agosto il sindaco emetteva un’ordinanza sostenendo pericoli in serie perché restavano opere da fare. Ma quelle programmate erano finite. Una presa in giro per i cittadini che non hanno potuto usufruirne e che, oltre a tutto, sono stati messi e continuano ad esserlo a rischio perché c’è anche il pericolo di chi cammina in strada. In ogni caso i lavori alle fontane potevano farli anche adesso che è finita la bella stagione o chiudendo parzialmente. Non era un intervento così invasivo. È stata solo una ripicca politica, una faida interna alla maggioranza». Restano, comunque, ulteriori interventi ai giardini non previsti nel primo lotto come il riordino dell’area degli artiglieri (25 mila euro), illuminazione interna alla fontana centrale (890 euro), cestini e panchine (20 mila), oltre all’illuminazione completa che rientra nell’apposito piano cittadino. «Possibile – è l’ultima sottolineatura – che in un bilancio come quello del Comune non ci fossero i soldi per finire?».