Una pattuglia del radiomobile dei Carabinieri di Verona ha messo a segno un altro colpo nella repressione dell’ormai diffusissimo fenomeno dello spaccio di droga, perpetrato da nordafricani, arrestando un tunisino per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Durante un normale servizio perlustrativo, l’attenzione dei militari sempre rivolta alla prevenzione nonché repressione dei reati, veniva colta da un uomo in bicicletta di etnia nordafricana in atteggiamento sospetto, mentre transitavano in Via Pasti all’incrocio con la Via Panteo. Lo stesso veniva raggiunto e fermato, identificato in Habbassi Noureddine, tunisino classe 72, già conosciuto al reparto poiché dedito ad attività di spaccio.
Durante il controllo, l’uomo manifestava un certo nervosismo ed agitazione tanto da far sospettare che potesse occultare sostanze stupefacenti, soprattutto perchè continuava a muovere le mani all’interno delle tasche. Infatti, con un gesto repentino, estraeva dalla tasca sinistra alcuni involucri di colore azzurro che in parte gettava a terra ed in parte tentava di ingoiare, senza pero’ riuscirci poiché bloccato ed ammanettato alla ringhiera di una abitazione. Sono stati infatti recuperati 7 involucri di cellophane di colore azzurro con all’interno sostanza beige in piccoli sassolini, pari a 8 grammi che da successivo narcotest risultavano essere eroina. I carabinieri inoltre rinvenivano 330 euro all’interno del portafogli e due telefoni cellulari, di cui uno smartphone. Poiché i telefoni venivano utilizzati dal soggetto per contattare i clienti ( gli stessi squillavano piu’ volte durante le operazioni di controllo e arresto) ed il denaro è da ritenere provento dell’attività di spaccio, il tutto è stato sottoposto a sequestro penale.
Il tunisino, da successivi accertamenti in sede, risultava avere molteplici precedenti specifici, nonché per reati contro il patrimonio. Inoltre si appurava che nell’ultimo mese di settembre la Questura di Verona gli rigettava l’istanza al rilascio del permesso di soggiorno, intimandogli di abbandonare il territorio entro 15 giorni, provvedimento al quale evidentemente non aveva mai ottemperato. Il soggetto è pertanto clandestino sul territorio italiano e privo di lecita attività lavorativa.
Habbassi è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nella mattinata odierna, l’arresto è stato convalidato, e durante il rito direttissimo il Giudice Paola Vacca ha applicato la pena di 10 mesi di reclusione e 1500 euro di multa, ed ha contestualmente disposto la restituzione della somma di denaro e dei cellulari sequestrati. Il soggetto è ora in libertà.