«Garantire ai sindaci un piano delle opere che venga incontro alle esigenze ed alle necessità del territorio e dei propri cittadini, programmando con serenità e con una robusta copertura economica alle spalle, investimenti certi e sicuri a vantaggio della collettività». Niko Cordioli, presidente di Acque Veronesi ha illustrato alla stampa la situazione attuale e le prospettive future della società consortile che ha ottenuto un importante finanziamento di 20 milioni di euro da un pool di banche composto da: Banco Popolare di Verona, Bnl Paribas, Unicredit Banca d’Impresa, Monte dei Paschi di Siena, Veneto Banca e Banco Popolare di Vicenza. Grazie a questo fondo, Acque Veronesi stima di implementare il proprio piano di investimenti 2014-2017, originariamente di 48 milioni di euro, portandolo a 65 milioni. Inoltre è in previsione di poter raggiungere la cifra di 94 milioni di euro nel periodo 2016-2021. A queste cifre vanno aggiunti gli investimenti per la realizzazione di nuovi allacciamenti idrici e fognari in tutta la provincia veronese, stimabili in 7 milioni per il triennio 2014-2017 e 8 milioni per il triennio 2016-2021. All’incontro erano presenti Giordano Simeoni del Banco Popolare, Romano Artoni dell’Unicredit, Vito Tomasiello di BNL-BNP Paribas, Piergiorgio Guidi di Monte dei Paschi di Siena e Stefano Berselli in rappresentanza di Veneto Banca. Nei prossimi giorni, il Cda di Lungadige Galtarossa ha già calendarizzato una serie di incontri per valutare ed individuare insieme ai primi cittadini dei comuni serviti da Acque Veronesi, le priorità degli interventi da programmare nei prossimi mesi e anni. «È nostro dovere prestare attenzione a tutto il territorio, in particolare a quelle zone dove le infrastrutture o sono particolarmente vecchie o addirittura mancano completamente – ha commentato Cordioli (nella foto con la consigliere Paola Briani)–. Grazie a questo finanziamento, sarà resa possibile la realizzazione di lavori attesi da anni: dal riammodernamento di reti acquedottistiche e fognarie alla costruzione di nuove infrastrutture, ampliando così il piano della opere su tutto il territorio veronese. Ritengo che sia fondamentale, oggi ancora di più rispetto al passato, creare sinergie e collaborazione tra gli enti e le amministrazioni». Cordioli ha ricordato infine che Acque Veronesi eroga oltre 60 milioni di metri cubi di acqua potabile ogni anno, applicando una delle tariffe più basse di Italia e la più economica in assoluto in Veneto. Secondo l’indagine nazionale di Federconsumatori infatti, nel 2014 una famiglia composta da 3 persone, con un consumo stimato di 150 metri cubi, per il servizio idrico integrato (acquedotto e depurazione) ha speso 215 euro, ben al di sotto della tariffa media nazionale di 276 euro l’anno. I numeri della ricerca attestano il capoluogo scaligero al 24° posto tra le città meno care dell’intero territorio nazionale, dimostrando quindi che la società riesce a gestire il servizio in maniera equilibrata ed efficiente.
Per le statistiche, nella classifica delle città dove l’acqua costa di più svetta Pisa con una spesa annua di 442 euro (il doppio rispetto a Verona), mentre in Veneto l’acqua più cara è a Rovigo (324 euro)