Serve un’altra auto per il servizio Stacco. L’appello lo hanno lanciato a una voce l’assessore Nicola Terilli e i responsabili dell’Auser Villafranca, che al centro sociale gestisce il trasporto protetto per anziani bisognosi di recarsi presso strutture sanitarie, ma che non hanno la possibilità di farlo in modo autonomo. Purtroppo la vettura, una Ford Fiesta (nella foto), che era stata donata dai fratelli Allegro e Adriano Danese all’Auser, ha subito un guasto tale che costerebbe troppo ripararla. A questo punto l’Auser si ritrova con un solo mezzo a disposizione, quello che qualche mese fa era stato messo a disposizione in comodato d’uso gratuito dalla concessionaria Vanni grazie all’interessamento dell’avvocato Pierangelo Mori Bontempini e della consigliere comunale Claudia Barbera.
Adesso si spera che, seguendo questo esempio, qualche altro si faccia avanti direttamente o, avendone la possibilità, si faccia portavoce di questa esigenza da qualche azienda amica. Nel 2015 sono stati effettuati circa 1061 trasporti a Villafranca. L’Amministrazione contribuisce con 3900 euro. Vengono chiesti 5 euro ai trasportati. «Abbiamo messo in piedi un servizio importante che adesso è diventato irrinunciabile – dice Marisa Butti, presidente Auser -. Ci sono prenotazioni da mesi. Devo dire grazie ai volontari che non sono mai abbastanza. Abbiamo sette autisti, 6 centralinisti, ma proprio serve un’auto. Oppure qualche aiuto finanziario per poterla comperare direttamente. Chi può rendersi utile chiami il numero 339 4224862».
Il vicesindaco Nicola Terilli ringrazia i volontari che prestano gratuitamente il loro tempo libero agli altri e si augura che ci sia qualcun altro che compia gesti di solidarietà come avevano fatto Vanni e la famiglia Danese. «E’ un servizio importantissimo perché tende una mano a persone fragili in quanto il tessuto sociale che dovrebbe dargli una mano non c’è. Per fortuna ci sono ancora persone che invece di perder tempo al bar si mettono a disposizione. Portano le persone a destinazione e il loro volontariato diventa importante anche dal punto di vista delle relazioni umane perché si ha a che fare con gente sola che spesso ha bisogno di parlare con qualcuno, di dialogare. Il volontario diventa quella persona a cui rivolgersi che manca nella vita di tutti i giorni».