«Abbiamo vinto grazie ad una gran difesa». Così coach Soave commenta la vittoria netta dell’Ecodent Point Alpo sul campo della Defensor Viterbo (42-67). Per la squadra veronese dieci giocatrici a tabellino, in una serata in cui hanno tirato con il 57% da due e con il 39% da tre, ma il successo biancoblù è arrivato soprattutto grazie alla grande prestazione difensiva da parte di tutte. Il dominio dell’Alpo Basket è testimoniato dalla differenza nella valutazione di squadra: 35-91(!).
L’Ecodent Point parte forte con un prepotente 0-9, che però viene restituito da Viterbo: 10-0 di break che porta avanti le laziali (10-9). Dznic e Reani fanno la voce grossa sotto canestro, lo spauracchio Ciavarella viene ben tenuto dalla difesa dell’Alpo che chiude davanti il primo quarto (12-20). Nel secondo periodo le triple di Borsetto e Di Gregorio allargano la forbice (17-33), le padrone di casa perdono Stoichkova per infortunio ma riescono comunque a riportarsi a -9 (26-35), mentre dall’altra parte Toffali con 5 punti filati fissa il massimo vantaggio biancoblù sino a questo momento (26-42). All’intervallo lungo la formazione di Nicola Soave ci arriva sul +14 (28-42) e soprattutto con il 74% nel tiro da due e il 50% in quello da tre.
Nel terzo quarto le veronesi tengono la Defensor a soli 8 punti in tutta la frazione e il divario lievita sino al 36-58 di fine tempo. Poco da dire sull’ultimo periodo di gioco, se non che i due allenatori concedono spazio alle seconde linee: la musica però non cambia, con le gialloblù di casa che fanno anche peggio del terzo quarto, dato che riescono a mettere a segno la miseria di 6 punti.
«Siamo riusciti nell’intento di limitare Ciavarella che ha ricevuto pochi palloni ed abbiamo subìto soltanto 14 punti negli ultimi due quarti di gioco – rileva coach Nicola Soave nel dopopartita – . Ma stavolta abbiamo vinto dappertutto: medie al tiro, rimbalzi, palle recuperate. Siamo stati bravi ad incanalare la partita dove volevamo noi e abbiamo attaccato la loro difesa che ha fatto di tutto per sporcare i nostri passaggi e contestare i nostri tiri».