E’ stato approvato il bilancio della società Gsi. E ancora una volta è positivo. L’utile d’esercizio è di 50.580 euro al netto delle imposte. La tendenza è più che raddoppiata per quanto riguarda il margine lordo della redditività da 60 mila a 125 mila euro.
La quota annua che Gsi versa al Comune è di 330 mila. Il volume di affari è allineato come l’anno scorso sui 3,2 milioni per le due farmacie. Ma è aumentato l’utile rispetto al 2015 di 29 mila euro dovuto ai risparmi dei costi delle rimanenze a magazzino e più marginalità sulle vendite del settore extra medicinale (cosmetica ed integratori per l’intestino e multivitaminici).
«Con un lavoro di squadra e con la certificazione di qualità stiamo facendo numeri positivi» spiega l’amministratore unico Corrado Giacomazzi. E’ stato variato per l’aspetto finanziario il mutuo per l’acquisto dell’immobile di via Quadrato che prima era ipotecario. «Ora c’è un finanziamento chirografario e quindi è stata tolta l’ipoteca – aggiunge Giacomazzi -. La rata è di 2800 euro mensili e scadrà tra 5 anni. Da febbraio non è più affittato. Il canone era di 800 euro. Circa 10 mila euro di incassi in meno. Stiamo valutando se si può riaffittare, darlo a qualche servizio del Comune o cederlo».
Per il futuro si guarda alla possibilità di potenziare e ampliare la rete vendita delle farmacie. Le possibilità, in base alla pianta organica, sarebbero a Pizzoletta e Dosdegà. A meno che il Comune non decida di variarla. Ma non sembrano offrire grandi potenzialità, soprattutto la seconda.
Attualmente ci sono 9 dipendenti (5 farmacisti, 3 commesse,1 impiegata) più l’amministratore unico. Uno in meno ma si riesce a garantire il servizio con organizzazione e sacrificio.