«E’ un’occasione storica per poter garantire condizioni migliori di vita ai veneti». Arriva l’appello da tutto il Centrodestra unito per andare a votare domenica (dalle 7 alle 23, basta la carta d’identità) al referendum per avviare l’iter per avere maggiore autonomia.
Si sono ritrovati a Villafranca tutti gli esponenti di spicco del Centrodestra veronese che avevano concorso all’elezione di Sboarina in città.
«Abbiamo un territorio bellissimo, gente operosa ma arrivi a un certo punto che non è più sufficiente – ha detto il sindaco di Verona -. Per avere una grande Verona dobbiamo avere un Veneto ancora più forte. Come cittadini abbiamo tutti la responsabilità. Se non andiamo a votare ci facciamo un danno».
Davide Bendinelli (Forza Italia) la considera un’occasione da non lasciarsi scappare. «Da oltre 70 anni è stato siglato un trattato che ha dato origine per tutelare le minoranze etniche e linguistiche alle regioni a statuto speciale. Questi presupposti non esistono più. Ci ritroviamo in una regione virtuosa come il Veneto, per anni locomotiva dell’economia a livello nazionale con la Lombardia. Ora anche qui c’è crisi. Perché le regioni che ci circondano come Trentino e Friuli sono a statuto speciale e spendono sul territorio il gettito fiscale. Subiamo una concorrenza sleale. Se non superiamo il 50% dimentichiamoci di ottenere qualcosa dallo Stato centrale. Ora abbiamo la possibilità di aprire un varco. Tutti ci hanno ostacolato. Ora facciamolo pensando alle generazioni future».
Ciro Maschio (Fratelli d’Italia) si è schierato per il sì: «Viviamo questo territorio e siamo favorevoli perché non si parla di indipendenza. Si vuole ottenere più autonomia, più competenze, più risorse. Diamo un messaggio forte che apre un percorso per raggiungere l’obiettivo. Se il Centrodestra tornerà al Governo renderà più facile il percorso con l’autonomia».
Stefano Casali (Verona Domani – Idea) ha evidenziato il valore politico, simbolico e anche pratico: «Vogliamo contrastare una politica che ci mortifica. Votiamo grazie a una sentenza della Corte Costituzionale che ci ha autorizzato dicendo che ognuna delle 23 deleghe può essere trattata e acquisita. Le raccomandate mandate dal Veneto sono finite nei gabinetti di palazzo Chigi. Deve essere un messaggio per tutta l’Italia che adesso funziona solo grazie agli Italiani che nelle difficoltà trovano sempre la soluzione per sopravvivere».
Gli onori di casa sono stati fatti da Cesare Festa della Lega Nord e Stefano Tabarelli di Fratelli d’Italia di Villafranca. A parlare il consigliere regionale della Lega Alessandro Montagnoli: «Domenica c’è un passaggio con la storia, grazie al consiglio regionale, alla Corte che ha approvato questa possibilità e ai cittadini che nel 2016 hanno bocciato la riforma Renzi del Governo che centralizzava tutto. I dati dicono che le realtà virtuose e ben gestite non ce la fanno più. Vediamo che non riusciamo più a dare risposta alle necessità della gente. Spendiamo dei soldi perché avevamo chiesto di fare il referendum insieme a una tornata elettorale ma a livello nazionale ci hanno sempre detto no. Roma ha paura del nostro voto. Se la scuola la gestissimo noi come a Bolzano a settembre sarebbe tutto a posto, non a dicembre. Così le università perché ogni regione ha le sue esigenze che sono diverse. Così nella sanità. Così nelle scuole paritarie che è una specificità nostra. Poi si farà l’intesa col governo che poi dovrà essere approvata a maggioranza assoluta in parlamento. Abbiamo voluto il quorum proprio per dare più forza alle aspettative dei veneti quando si contratterà con Roma».