D’ora in avanti aspettiamoci di tutto. Può essere questo il commento all’ultima seduta del consiglio comunale che, con alle spalle tre anni di litigi, urla e sceneggiate, ora vedrà l’aggravante dell’inizio della campagna elettorale. E’ un tutti contro tutti variabile e incomprensibile che non ha più nulla a che vedere con la maggioranza di cinque anni fa, che resta in piedi solo perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di staccare la spina.
A dar fuoco alle polveri, come prevedibile, la nascita, per ora solo abbozzata da definire bene, del nuovo gruppo di Forza Italia con consiglieri Angiolino Faccioli e Francesco Arduini e Martina Pasetto capogruppo.
Angiolino Faccioli, che dei tre è il membro di maggioranza, fa già capire molto del futuro: «Saremo parte attiva dell’amministrazione se ritenuti validi. Sosterremo i punti utili per Villafranca. Se il sindaco vuole sono pronto a dare ancora il mio contributo. Nel gruppo entreranno i tesserati». Precisazioni inevitabili visto che il gruppo è composto da esponenti di maggioranza e minoranza e che quindi si attesta, per ora, in una sorta di limbo.
La replica del sindaco Mario Faccioli: «Sono sorpreso. Da un lato mi fa piacere che ci sia un allargamento di Forza Italia. Il sottoscritto la rappresenta come ANCI regionale e nazionale. Sarebbe però stato opportuno coinvolgere gli altri di Forza Italia che ci sono. Spiace non essere stati coinvolti».
La sottolineatura del capogruppo Pdl Adriano Cordioli: «All’interno del consiglio c’erano tante sensibilità che avrebbero potuto aderire se informate. Un plauso a chi ha portato avanti la cosa. E’ l’alveo dove procedere nel futuro amministrativo. Spero che questa aggregazione trasversale sia davvero inclusiva e non esclusiva. Però mi chiedo questo gruppo è maggioranza o minoranza? Cercheremo insieme la risposta se siamo tutti d’accordo. Quando il consiglio Pdl nel novembre 2013 ha sancito la fine del gruppo, Berlusconi ha auspicato che i non fuoriusciti andassero a rinforzare le file di Forza Italia. Per rispetto dei cittadini che ci hanno visto correre con una casacca, all’interno del consiglio si era ritenuto fino ad oggi di poter procedere con quella casacca sino alla fine».
Ironico ma anche molto politico l’intervento di Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu): « Un gruppo dove il sole non tramonta mai, c’è alfa e omega, maggioranza e opposizione. Maggioranza è allargata o ristretta? Chiediamo che venga congelato».
Angiolino Faccioli: «Faremo da stampella quando voterai contro».
Dall’Oca: «Forza Italia e Pdl spero diventino un’unità per chiarezza. E’ regolare così? Minoranza di Arduini e Pasetto è sempre stata costruttiva. Manca poco all’unione».
A questo punto dovrebbe parlare Francesco Arduini ma il presidente Tabarelli lo zittisce: «Prendo atto che l’unico che doveva parlare sono io e il presidente non mi ha dato la parola».
E qui la battutona al vetriolo di Marco Dall’Oca, riferendosi a quanto successo da tre anni tra il sindaco e i consiglieri: «Di fatto sei già in maggioranza e quindi devi stare zitto…».
Questa battuta e la successiva interpellanza in cui Dall’Oca giustamente chiedeva conto della mancanza delle immagini del consiglio comunale sul sito istituzionale, hanno mandato su tutte le furie il sindaco. «L’archivio non è un obbligo, è una cortesia. Col cambio di sistema è sorto un problema tecnico che ancora non abbiamo risolto perché costa».
Dall’Oca: «E’ un servizio al cittadino. Se per farlo funzionare servono quattro soldi è meglio metterceli per trasparenza e conoscenza dei cittadini».
Faccioli: «Se vuoi spendere migliaia di euro per farlo vedere a sei persone bisogna modificare il regolamento. Se no domani mattina cancelliamo tutto e non ne parliamo più».
Sale la tensione. Dall’Oca: «Non sto facendo ciacole. Bisogna riscrivere l’articolo? Facciamolo. Se no sempre meno gente va a vederlo. Col distacco che c’è dalla politica saranno i soldi spesi meglio».
Furibondo il sindaco: «Vai in minoranzaaa! Neanche Martari ha fatto un’interpellanza così».
Dall’Oca tenta la replica ma interviene ad hoc Tabarelli che lo zittisce come aveva fatto con Arduini: «Non puoi parlare, se no ti faccio accompagnare fuori».