Continua la polemica sull’Imu. Non sono bastate, quindi, le spiegazioni date in consiglio dal sindaco Faccioli e dall’assessore Maraia che hanno spiegato la decisione come un intervento momentaneo per portare a casa i soldi da Roma, non per farli pagare ai cittadini. Le accuse arrivano dai gruppi di opposizione del Partito Democratico e Martari sindaco: “Niente Imu è stato un cavallo di battaglia nella campagna elettorale Faccioli si è presentato come colui che non vuole tassare i suoi cittadini, incalzato da chi sosteneva di avere indotto lo stesso sindaco ad assumere questa politica fiscale. Contestualmente a quella misura fu aumentata anche l’Irpef comunale dallo 0,4% allo 0,7%​, sostanzialmente raddoppiata rispetto al 2011 e quasi triplicata rispetto al 2010 (quando ammontava allo 0,2%). In quell’occasione i nostri gruppi consiliari avevano espresso voto contrario, per una ragione di equità: il mancato introito dell’IMU era stato compensato con l’aumento dell’IRPEF comunale, scegliendo di incidere pesantemente sui redditi da lavoro. Con quella decisione l’amministrazione Faccioli decise di far pagare di più a quei molti cittadini che non posseggono casa, tra cui molti lavoratori dipendenti e pensionati. Cioè le fasce più deboli. A questo riguardo invitiamo tutti a comparare quanto nel 2012 hanno pagato di Irpef a quanto pagato nel 2011 sommando IRPEF e IMU sulla prima casa. Risulterà evidente a molti di noi che questo apparente regalo è stato un bel salasso. Noi proponemmo di introdurre l’IMU sulla prima casa, innalzando la detrazione a 500€, che avrebbe permesso, con un colpo solo, di renderla ininfluente per la stragrande maggioranza dei cittadini, favorendo la graduazione delle altre aliquote su immobili diversi dall’abitazione principale. Questa ipotesi avrebbe favorito – a parità di gettito – una maggiore equità. Ma soprattutto avrebbe cautelato il comune nei confronti dello Stato, fissando un parametro per ottenere quel corrispettivo che invece non arriverebbe nel 2013 se questa amministrazione non reintroducesse l’IMU sulla abitazione principale. Noi abbiamo avuto il coraggio di denunciare questo errore nel corso della recente campagna elettorale, con senso di responsabilità e correndo il rischio di non essere compresi. Ma i Villafranchesi hanno premiato chi – pur sapendo che i nodo sarebbero presto venuti al pettine – ha portato avanti un messaggio demagogico, diretto alla pancia dell’elettorato. Il provvedimento è stato presentato come un fatto puramente tecnico. Ma così non è. Senza il contributo statale il comune non riuscirebbe a chiudere il bilancio. Questa misura “tecnica” è figlia di un errore politico: aver eliminato l’IMU sulla prima casa è stato un errore perché era nell’aria che sarebbe accaduto quanto già successo con l’ICI e cioè i Comuni che autonomamente avevano tolto l’imposta sulla prima casa poi, quando il governo centrale eliminò quell’imposta non poterono godere della rifusione del mancato introito, a differenza dei Comuni che invece l’avevano mantenuta. Oggi risulta evidente che l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa fu una misura strumentale in previsione delle imminenti elezioni e iniqua perché in quanto è stata compensata da un pesante aumento dell’IRPEF e non solo – come argomenta l’assessore al bilancio – con la rinegoziazione dei mutui. Sarà un tema che complessivamente affronteremo in sede di bilancio, quando apprenderemo la reale impostazione fiscale di questa nuova amministrazione”.