Mentre la Commissione VIA regionale non ha ancora terminato l’iter valutativo per l’apertura della discarica a Ca’ Balestra (ed il ritardo lascerebbe sperare che vi siano le condizioni per un parere negativo), i proponenti si rendono disponibili a versare nelle casse del municipio di Valeggio 6 euro per ogni metro cubo di rifiuto conferito nel nuovo impianto (da moltiplicare per circa un milione di mc). L’impegno economico è dunque subordinato non solo all’assenso della commissione VIA, e successivamente della Giunta Regionale, ma all’effettiva costruzione dell’impianto e alla sua attivazione.
“La domanda che ci poniamo -spiegano i consiglieri di opposizione Paolo Martari, Gesuella Turrina, Gianni Martari, Isabella Roveroni e Matteo Melotti – quale sarebbe il fine di questo munifico contributo di denaro non preventivato nel Piano Economico e Finanziario. La “ricomposizione ambientale” di una discarica per R.S.U., pur prossima a Cà Balestra, nulla ha a che vedere con quella di cui si chiede l’apertura, se non il ben noto minimo comune denominatore della fragilità ambientale dell’ambito territoriale che le ospita. Dunque a Cà Baldassarre non ci sarebbe bisogno di una “ricomposizione ambientale”, bensì di un’attenta e certo delicata manutenzione dell’andamento post-mortem, finalizzato all’azzeramento del rischio inquinatorio.
E, tra l’altro, delle due l’una: o la diversa/migliore gestione del sito di Cà Baldassarre costituisce elemento tecnicamente e giuridicamente utile alla Commissione VIA per emettere un parere positivo sul progetto di Cà Balestra, oppure, se così non fosse (e noi non vediamo come possa esserlo), l’offerta fatta avrebbe l’effetto di creare grave imbarazzo all’amministrazione di Valeggio. Ricordiamo che tra le molte e puntuali osservazioni fatte dal nostro comune (con deliberazione del consiglio all’unanimità), vi è anche quella legata alla insussistenza della condizione preliminare per poter realizzare l’impianto presso Cà Balestra, vale a dire il fatto che quella cava non sia ancora stata ufficialmente e formalmente dichiarata “estinta”. Se dunque il contributo di Adige Ambiente potesse mai servire a qualcosa, vin da pensare che proprio in questa direzione avrebbe potuto essere investito, colmando una lacuna procedurale difficilmente superabile. Ma la proposta fatta non va affatto in questa direzione. Sotto il profilo politico, poi, appare fondamentale l’approvazione del consiglio comunale di Villafranca della mozione da noi originariamente proposta ed attualmente in fase di revisione per compendiare quel testo con quando contro-proposto dalla maggioranza per esprimere la ferma contrarietà dell’intero territorio villafranchese alla realizzazione dell’impianto a Cà Balestra. Villafranca potrebbe guidare un processo politico sovra-comunale e manifestare, al di là di ogni dubbio tecnico, una posizione forte e indiscutibile, che la Giunta regionale (anch’essa organo politico) non potrebbe esimersi da considerare nell’ambito della sua valutazione”.