Si apre una nuova speranza per il Ceod Il Girasole che, così come è adesso, non ha futuro. La visita dell’assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto, infatti, ha almeno prodotto l’effetto di smuovere le acque. Entro quindici giorni il Comune dovrà inviare le planimetrie dello stato attuale, capitolato economico e prospetto per un eventuale raddoppio dei posti letto del centro residenziale per disabili. Dopodiché si farà un vertice con la conferenza dei sindaci e l’Ulss22 per capire come portare a norma l’ala attuale per la comunità alloggio da otto posti.
«La struttura di via Malpighi risponde al modello che la Regione persegue per la disabilità – ha spiegato Sernagiotto -. Raggruppa infatti centro diurno, parte residenziale e fattoria sociale con terapia con gli animali. Inoltre è collegata senza barriere alla vicina scuola agraria. Parlare di ampliamento ora non è impossibile ma l’obiettivo è attivare i posti letto già previsti, attuando le modifiche necessarie alla struttura e trovando le modalità per la sua economicità. I centri, in ogni caso, si aprono dove vi è necessità». Il che vorrebbe dire anche trasferire gli ospiti in un’altra struttura del territorio. E quelle private non mancano, anche vicine. Ma l’abbandono del Ceod vorrebbe dire aver buttato via circa 1 milione e mezzo di euro di soldi pubblici tra opere e restauri. «Va trovata una soluzione funzionale per la struttura – ha commentato il vicesindaco Nicola Terilli -. Quando è stata fatta ha seguito i criteri di allora. Adesso se le norme sono cambiate va sistemata e poi attivata. I Comuni hanno investito molto in questo centro». Ma Il direttore dei servizi sociali Valerio Bodo ha confermato che i centri diurni prevedono devono avere 30 ospiti (qui sono 15) e che quelli residenziali 20 (qui 8 mai attivati). E Il direttore Dall’Ora ha già detto più volte che a queste condizioni non si apre.