Al Palazzo Scaligero, l’assessore alle Politiche per la Famiglia Marco Luciani ha illustrato le novità relative ai “buoni” destinati ai genitori che utilizzano i “Nidi in famiglia regionali”, che nella provincia veronese stanno conoscendo un autentico boom. E a Valeggio c’è in corso un’esperienza fondamentale. Erano presenti: Remo Sernagiotto, assessore ai Servizi Sociali della Regione del Veneto; Sabrina Basoni e Barbara Bonisoli, organizzatrici e coordinatrici del progetto; Marco Dal Forno, assessore alla Famiglia e al Sociale del Comune di Valeggio sul Mincio; Clelia Palamà, educatrice del nido “L’aeroplanino” di Valeggio sul Mincio.
Sono già arrivati a 64 i “Nidi in famiglia”, promossi e finanziati dalla Regione per le famiglie con bambini da 0 a 3 anni. L’attività è svolta da personale professionalmente preparato, che accudisce più bambini nella propria o altrui abitazione. Inoltre, alcuni Comuni del Veronese hanno stanziato contributi straordinari, in aggiunta a quelli regionali. Il “Nido in famiglia” è un’unità d’offerta con funzione educativa, di cura e di socializzazione, che si realizza attraverso l’attività di collaboratori qualificati, inseriti in appositi elenchi gestiti dalla Regione. Il servizio viene offerto all’interno di civili abitazioni, dove ai bambini vengono assicurate le principali cure familiari.
Le 64 strutture registrate nel 2013 nella provincia di Verona hanno una capacità ricettiva di circa 380 infanti. La Regione offre assistenza e formazione alle madri che intendono aprire un “Nido in famiglia”, garantendo loro un contributo economico. Ogni anno vengono attivati percorsi di qualificazione per l’avvio di nuovi nidi: la partecipazione al corso è un requisito indispensabile per svolgere quest’attività. Inoltre, alcuni Comuni del Veronese hanno incoraggiato tale pratica, erogando contributi straordinari ai genitori che scelgono di far frequentare ai propri bambini un “Nido in famiglia”.
“’I ‘Nidi’ sono organismi fondamentali per l’educazione e la crescita dei nostri figli. Tali realtà non sono alternative ai nidi tradizionali, bensì complementari ad essi – spiega l’assessore Luciani -. Si pongono, a tutti gli effetti, alla stregua di un servizio integrato sul territorio, capace di offrire ai genitori flessibilità di orario e versatilità nelle scelte. Ne consegue un risparmio per la collettività e una risorsa aggiuntiva per il territorio. È un’attività che richiede una professionalità molto elevata, garantita dalla gestione regionale e, a cascata, dalle figure degli organizzatori-coordinatori, che accompagnano, supportano e sostengono l’operato dei collaboratori educativi, fin dalle prime fasi di start up”.
“Il numero dei ‘Nidi in famiglia’ nella provincia di Verona è in costante aumento negli anni. Queste strutture possono ospitare da 2 fino a 6 bambini – ivi compresi i figli propri – offrendo ai genitori una serie di vantaggi nella gestione e cura della prole – spiega la Coordinatrice del progetto Basoni -. Non si trascurano le necessità delle madri, poiché consente loro di seguire i bambini nell’età più delicata per la loro crescita. Infine, è bene sottolineare un altro risvolto positivo del progetto, oltre alla versatilità e al minimo costo di gestione per i Comuni: l’opportunità occupazionale per le donne, che potranno così incrementare ed ammortizzare il reddito familiare, lavorando direttamente nelle loro abitazioni”.
“Il nostro Comune ha condiviso fin dall’inizio questo progetto e ha sostenuto le famiglie che inserivano i propri figli nei ‘Nidi in famiglia’, erogando loro un contributo mensile fino a 100 euro aggiuntivo a quello regionale – spiega l’assessore di Valeggio Marco Dal Forno -. Abbiamo sempre creduto nella bontà di una proposta che non entra in conflitto alcuno con gli asili nido presenti sul territorio. Nel Comune di Valeggio, infatti, si è registrata una solida integrazione tra le diverse scelte educative: ciò non può che andare a tutto vantaggio dei genitori e delle nuove esigenze familiari”.