Si è sfiorata la rissa l’altra sera in consiglio comunale. Purtroppo Target era stato buon profeta sin dal primo consiglio comunale. Se il presidente Tabarelli non farà rispettare il regolamento in maniera rigida saranno guai perché il sindaco Mario Faccioli considera le interpellanze del Centrosinistra delle provocazioni, l’opposizione vede nel primo cittadino l’atteggiamento di chi considera lesa maestà ogni cosa che non gli piace. Il clima si era surriscaldato subito su un’interpellanza del Centrosinistra sulle aree verdi che aveva mandato su di giri il sindaco Faccioli (ci vuole poco, lo sanno tutti) e dato vita a un confronto acceso e polemico con Paolo Martari. La tensione è salita ancora quando la capogruppo Pd Isabella Roveroni ha cercato inutilmente di parlare invocando l’articolo 41 comma 7 del regolamento. Il presidente Tabarelli ha chiuso il dibattito affermando: “Il presidente si è rotto le scatole di gente che non rispetta il regolamento. E riguarda tutti. Alla sera invece di leggere Topolino leggete tutti il regolamento”. La Roveroni allora prima ha fatto presente ai suoi di volersene andare per protesta. Poi ha scritto un documento e, mentre era già iniziata la discussione sul rendiconto, si è alzata, ha sbattuto il foglio sul tavolo del presidente ed ha fatto per andarsene lamentandosi che non le fosse stata data la possibilità di parlare. Salvati cielo. Il sindaco Faccioli è esploso inveendo e lanciandole contro il foglio. Allora urla anche dai banchi del Centrosinistra. Paolo Martari: “E’ inammissibile che il sindaco si atteggi così. Ha portato una carta al presidente del consiglio, lui non centra nulla”. Altre urla del sindaco: “E’ stata arrogante, l’ha sbattuto”. Quelli del Centrosinistra si alzano per andarsene e il consiglio viene sospeso. La lite continua fuori. Dopo un bel po’ si riprendono i lavori e mentre l’assessore Maraia sta illustrando il rendiconto, il sindaco rientra, chiede scusa e invita i consiglieri di Centrosinistra a rientrare a loro volta chiedendo a Maraia di ricominciare da capo. Fine della puntata. Per stavolta. Che pena, ragazzi. Se invece di esserci quattro gatti ad assistere alle sedute i cittadini vedessero con chi hanno a che fare, verrebbero in consiglio e manderebbero più di qualcuno a casa a calci nel sedere.