Il Centrosinistra scende in campo sulla questione della discarica di Caluri dopo la presentazione del nuovo progetto della Rope. “Il nuovo progetto rimedia ad un errore di procedura fatto nel passato, che portò all’annullamento giudiziale del progetto – sottolineano i consiglieri comunali Paolo Martari, Gesuella Turrina, Gianni Martari, isabella Roveroni, Matteo Melotti -. Esso quindi sarà più difficilmente vincibile in termini tecnici, ma bisogna provarci. Nulla cambia invece dal punto di vista del rischio per il nostro territorio e per la nostra gente visto che ci troviamo nella fascia di ricarica degli acquiferi. È curioso che il PAT inserisca un vincolo di inedificabilità delle cantine perché la falda (variabile) è inattendibile e non ponga vincoli a discariche come questa che creano problemi enormemente maggiori. Avevamo presentato osservazione al PAT per riproporre un vincolo esteso (Quaderni, a sud e Caluri, a nord) che tutelasse dall’avvento di nuove discariche delle zone che sono ancor più fragili di altre e hanno già dato. L’osservazione è stata respinta perché il vincolo richiesto sarebbe già previsto dal PAQE. Ma la Rope dice l’esatto contrario. Stiamo diventando come la Terra dei fuochi. Tra Valeggio/Quaderni, Caluri e Sommacampagna il nostro territorio è privo di tutele, depredato da chi voglia riempirlo di rifiuti. Avevamo chiesto con l’ultima delibera/mozione congiunta in consiglio che il sindaco si attivasse per trasferirla ai comuni limitrofi (Mozzecane non aveva approvato un bel nulla, Valeggio solo su spinta dell’opposizione) per estendere le obiezioni politiche a questa aggressione al nostro territorio. E inoltre il nostro sindaco – assumendo quel ruolo di leadership politica dell’area vasta che da tanto tempo gli si chiede – avrebbe dovuto convocare un tavolo istituzionale coi sindaci dei comuni vicini per stilare una dichiarazione congiunta di contrarietà. Dal punto di vista tecnico chiediamo all’amministrazione di attivarsi subito per nominare un tecnico in grado di vagliare il progetto presentato da Rope e coglierne le debolezze e poterlo così contestare in sede di Via ed eventualmente impugnare nuovamente per via legale. Sul versante politico, però, devono essere evitate tutte le ambiguità. Va informata la popolazione immediatamente, fatta squadra col territorio e promossa un’azione nei confronti di Venezia, perché la decisione è comunque di competenza della giunta. Ricordiamo che Arpav ha già detto che non servono altre discariche nel veneto e specialmente in questa zona. Il vuoto normativo consente alle imprese interessate di avanzare ancora questi nuovi progetti”.