Nell’ambito della discussione sul bilancio di previsione, c’è stato un vivace scambio di battute tra il sindaco Faccioli, che lamenta una cappa di contrarietà su quanto viene fatto a Villafranca, e il consigliere Paolo Martari, che lo invita a non considerare lesa maestà ogni critica.
Mario Faccioli: «Essere i primi quattro in Italia vuol dire che siamo stati bravi anche se la situazione è preoccupante. Ci deve essere dato merito per lungimiranza, bassa tassazione e non c’è nessuno che ha speso in opere pubbliche come noi senza fare mutui. Invece non ci viene riconosciuto. Abbiamo programmato oltre 10 milioni di euro di opere pubbliche con progetti preliminari in funzione di un decreto che agganciandosi all’Expo prevede 5 milioni di finanziamenti a cui il Governo non ha ancora dato attuazione. La stessa cosa è stata fatta con le scuole. Lezioni in pochi possono darle a noi. Se uno non vota a favore della vendita delle quote dell’aeroporto poi non può dirmi dove spendere quello che ricavo. C’è sempre stata la strategia in questi anni di partecipare a bandi per diminuire la quota a carico del Comune. Noi siamo stati attenti anche alla riduzione dei costi fissi. Mi dà fastidio che ci sia questa cappa di contrarietà, come sui concerti. Se vado a Verona ne trovo di drogati, di bottigliette in giro ma non ne vedo traccia sulla stampa. Per non parlare di via Bixio dove hanno fatto raccolta di firme contro e ora dicono che è bella».
La replica di Paolo Martari (Centrosinistra): «Non può essere letto tutto nella logica di noi contro il resto del mondo. Non c’è congiura da parte di nessuno contro il Comune di Villafranca. Lui fa e può trovare o meno il gradimento della gente, della stampa, della collettività. Se ci sono osservazioni critiche non possono sempre essere lette come lesa maestà. Non è perché non voto a favore che poi non posso avanzare una proposta su come impiegare i soldi. Poi la maggioranza fa quello che vuole. Vedi la discarica. Villafranca doveva fare da capofila per un tavolo di concertazione ma non l’ha fatto. E’ vero che via Bixio doveva essere riqualificata, ma contestavo una carenza di progettualità complessiva e la comunicazione. Tagliati gli alberi, lasciato la gente al sole e oggi tutto è dimenticato. Sul sociale ci siamo sempre messi in primo piano e le nostre proposte sono state disattese. Non è un contrasto per mettere in cattiva luce un Comune a cui tutti vogliamo bene. Abbiamo visioni e sensibilità diverse. Noi da sempre diciamo di investire in progettazione. Ma non vediamo ancora una prospettiva ben precisa per Villafranca in alcuni settori».