Il consiglio comunale ha approvato la nuova tassa rifiuti con i voti della maggioranza e Forza Villafranca. Contrario il Centrosinistra mentre la Lista Tosi per Villafranca non si è nemmeno presentata in aula per protesta. Dopo la battaglia sul piano finanziario per la gestione dei rifiuti (di cui parleremo in un secondo momento) il cammino per l’approvazione della Tari è stato veloce. Nell’anno 2015 i costi complessivi del piano finanziario si sono ridotti di circa 200.000 Euro passando da Euro 4.906.000 a Euro 4.690.000. L’incidenza dei costi fissi sul totale (riguardano quelli relativi allo svolgimento del servizio come gli investimenti, gli ammortamenti, lo spezzamento, ecc) e l’incidenza dei variabili sul totale (sono rapportati alla quantità di rifiuti prodotti e riguardano la raccolta, il trasporto, il trattamento, il riciclo, lo smaltimento) dal 2014 al 2015 è mutata. Nel 2014 era 57% costi fissi e 43% costi variabili, nel 2015, invece, 60% costi fissi e 40% costi variabili.
“Tale diversa distribuzione dei costi – spiega l’assessore Riccardo Maraia nella sua relazione – ha determinato una quota fissa della TARI per le utenze domestiche sostanzialmente immutata rispetto allo scorso anno, ma una consistente riduzione della quota variabile che è strettamente legata al numero dei componenti del nucleo familiare. Pertanto una riduzione della quota variabile è a vantaggio dei nuclei familiari numerosi: Anche per l’anno 2015 è stata mantenuta una ripartizione percentuale dei costi tra utenze domestiche e non domestiche pressoché equivalente. Per le utenze domestiche le tariffe tengono conto sia della superficie dell’abitazione che del numero dei componenti del nucleo familiare, per le utenze non domestiche si tiene conto della superficie con tutta una serie di esenzioni. Per la determinazione delle tariffe delle utenze si è deciso di mantenere i coefficienti al minimo di legge per le utenze domestiche e di modularli in base alle facoltà concesse per le utenze non domestiche. Ciò al fine non penalizzare in maniera eccessiva alcune specifiche categorie produttive (bar, ristoranti, ortofrutta, pizzerie, fiorai e attività similari). Per le utenze non domestiche la doppia manovra: scelta dei coefficienti e riduzione dei costi, ha consentito di mantenere pressochè immutate le tariffe rispetto all’anno precedente nonostante la riduzione del numero di attività”.