(di Carlo Rossi) Si accende la campagna elettorale a Sommacampagna dopo il passaggio al centrodestra del sindaco Fabrizio Bertolaso: il vicesindaco Giandomenico Allegri, esponente di spicco del PD, ha chiesto che la Giunta intervenga in autotutela mediante annullamento, ovvero in subordine mediante approvazione di variante, al fine di eliminare la deroga introdotta al piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali.

La vicenda riguarda in particolare il comune di Villafranca con il sito di Caluri. Com’è noto, agli uffici del Comune e a quelli della Regione Veneto è stata depositata nell’ottobre 2023 la proposta di attivazione di una nuova discarica nella località di Caluri. A presentare l’istanza l’azienda bresciana Tecnoinerti di Polpenazze sul Garda che vorrebbe creare un impianto per la messa a dimora permanente di rifiuti pericolosi contenenti amianto.

Il PD non ci sta: «Il contributo di tutto il territorio veronese al Piano dei rifiuti regionale è già altissimo» sottolineano Annamaria Bigon e Franco Bonfante, rispettivamente rappresentante in Consiglio regionale e segretario PD veronese. ll Comune di Villafranca ha già inviato alla Regione un documento pieno di motivazioni per non autorizzare l’impianto di stoccaggio.

Il sito della struttura è stato individuato in un terreno vicino a Caluri, ma avrà un impatto tale da interessare anche i comuni vicini a Villafranca, come Povegliano Veronese, Castel d’Azzano, Mozzecane, Sommacampagna, Vigasio. Da qui la protesta anche di Sommacampagna attraverso Allegri: «La realizzazione di discariche nei territori  di “alta pianura – zona di ricarica degli acquiferi” ha nel tempo prodotto inemendabili esternalità negative che hanno impattato sull’ambiente dei nostri territori – sbotta Allegri -. Con riferimento al solo territorio di Valeggio sul Mincio, la Regione Veneto nel 2021 ha dovuto stanziare un contributo di ben € 2.419.000,00 per l’esecuzione di lavori di impermeabilizzazione del pacchetto di copertura della discarica di rifiuti in gestione post mortem Ca’ Baldassarre, lavori resisi necessari per cercare di arginare il problema dell’iperproduzione di percolato interno che, se non correttamente gestito, potrebbe disperdersi nella falda circostante».

Nel Piano Rifiuti approvato nel 2015 era previsto un divieto assoluto ed inderogabile alla realizzazione di discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi nelle zone di “alta pianura-zona di ricarica degli acquiferi” individuate con DCR n. 62/06, oltre che nelle zone instabili, esondabili ed alluvionabili del Veneto. La risposta della Regione sul perché una così alta concentrazione di discariche nel veronese, per ora, non c’è.