Uno vivace scambio di accuse tra maggioranza e opposizione sull’aumento dell’addizionale Irpef allo 0,4%: alla fine il consiglio comunale ha approvato la delibera coi soli voti della maggioranza. “Visti i tagli dei trasferimenti – ha commentato l’assessore Riccardo Maraia – non avevamo alternative. O l’applicavamo, o bisognava andare a tagliare i servizi a domanda individuale che sono quelli che vanno a tutelare le fasce più deboli nei vari aspetti del sociale. Perché oramai abbiamo tagliato ogni possibile spreco, razionalizzato le spese, rinegoziato i mutui, estinto situazioni debitorie”. Paolo Martari ha bocciato il provvedimento: “Sono d’accordo che bisogna mantenere i servizi sociali ma c’erano strade alternative da battere per reperire le risorse”. A difendere il provvedimento tutta la maggioranza. Adriano Cordioli: “Mi sarei aspettato un atteggiamento diverso dall’opposizione. E’ giusto coinvolgere tutta la comunità per mantenere i servizi”. Nicola Terilli: “Le soluzioni erano tre: o si riduceva il livello dei servizi, o si chiedevano più soldi alle famiglie o si aumentava l’Irpef per tutti che, come affermano anche sindaci del Centrosinistra, è il modo più democratico di tassare perché chiede a ciascuno in base a quello che guadagna”. Ma il dibattito si è infiammato quando poi dal Centrosinistra sono state chiarite quali potevano essere le strade alternative. “Si potevano reperire risorse in due modi. Tramite le verifiche catastali per gli immobili che ancora non pagano l’Ici e i passaggi dal diritto di superficie a quello di proprietà di Pip e Peep e la revisione delle percentuali con l’apposita commissione”. La risposta di Maraia: “Qui stiamo parlando di spese correnti e i proventi della seconda proposta non possono essere utilizzati mentre gli accertamenti li stiamo già facendo”. Luciano Zanolli ha insistito sulla proposta: “Non è ridicola. Dall’apprezzamento catastale può arrivare un grande gettito”. Ancora Maraia: “Quello che potevamo fare lo abbiamo già fatto. Per intervenire ancora abbiamo bisogno di una sorta di decreto attuativo da parte dello Stato. Noi siamo già pronti ma non possiamo muoverci.E qui ci servivano entrate certe, non che non sappiamo quando mai potremo averle”. La metafora colorita di Lucio Cordioli: “Meglio un piccolo taglio a tutti, che fa male ma non incide più di tanto sulla persona, che un taglio dei genitali a chi è coinvolto”. Infine il sindaco Faccioli: “Stiamo parlando di una media di 50 euro da pagare. E’ giusto che la collettività si assuma l’onere di far sì che Villafranca possa mantenere quei servizi sociali che sono un fiore all’occhiello e che pochi possono vantare. Ed è inutile fare proposte senza dare cifre reali e sicure. Questo aumento avrà effetto nel 2012. Certo che se potremo avere nuove entrate, saremo i primi ad essere felici di incidere di meno sulle finanze dei cittadini”.