Il consiglio comunale ha approvato con i voti favorevoli della maggioranza e contrari dell’opposizione il Bilancio di previsione 2011 che pareggia a 45.303.214 euro. Per il 2011 le entrate diminuiranno di 860 mila euro per minori trasferimenti da Stato e Regione, altri 800 mila euro sono previsti per il 2012. Nelle spese, diminuiscono quelle relative a personale e sport, restano invariate quelle per servizi alla persona e interventi sociali, aumentano quelle per istruzione pubblica, viabilità, asili nido e servizi per l’infanzia e minori. In attesa del federalismo fiscale, il Comune ha deciso l’aumento dell’addizionale Irpef (di cui abbiamo già parlato) il cui gettito è stimato in 1.340.000 euro. «Questo – spiega l’assessore Riccardo Maraia – oltre a mantenere i servizi, ci permette di rispettare il Patto di stabilità e di continuare nella restituzione di quote di capitale in conto mutui proseguendo così nella riduzione dell’indebitamento. La quadratura del bilancio 2011 è stata conseguita attraverso un traumatico percorso di contenimento degli stanziamenti. In questi anni l’amministrazione comunale si è prodigata attuando interventi di razionalizzazione delle spese, eliminazione degli sprechi, instaurazione di rapporti di collaborazione sempre più forti col sistema imprenditoriale del territorio. Ora, però, non abbiamo più margini di manovra». Il bilancio ha ottenuto il consenso dai vari esponenti di maggioranza. Camillo Beghelli (Lega) ha parlato di «obiettivi raggiunti col mantenimento dei servizi e il rispetto del patto di stabilità», Nicola Terilli (Udc) ha evidenziato come «siano stati mantenuti i servizi essenziali amministrando come un buon padre di famiglia in momenti di crisi», mentre Adriano Cordioli ha sottolineato che «tutti si riempiono la bocca con la famiglia e quando attui interventi per garantire proprio le famiglie vieni criticato». Il riferimento è al parere negativo dell’opposizione. Paolo Martari (Pd) ha infatti accusato: «Un bilancio fotocopia di quello 2010. Manca una visione della città a medio e lungo termine. Gli interventi sono legati a entrate straordinarie. Oramai si vendono i gioielli di famiglia, si paga il parcheggio, si aumentano le multe, si inasprisce la pressione fiscale. In 3 anni non sono state ancora fate realizzare le opere di beneficio pubblico previste nei Piruea».