Secondo un modus operandi già noto, una banda di ladri composta da almeno tre elementi, dopo aver preso di mira la schiera di villette di via Collodi a Villafranca, non si era limitata ad una sola abitazione, ma avevano inziato a “passarne in rassegna” piu’ di una; la scorsa settimana infatti, i malviventi, incuranti del fatto che l’orario scelto (19 circa) poteva aumentare il rischio di incontrare qualche residente, avevano iniziato a “visitare” le abitazioni della citata zona residenziale. Tuttavia qualcosa non e’ andato secondo i loro piani ed infatti uno dei residenti aveva notato i tre scavalcare le recinzioni perimentrali di alcune abitazioni. La segnalazione giungeva al “112” della centrale operativa della compagnia di Villafranca che immediatamente inviava sul posto una pattuglia del nucleo radiomobile. E così, non appena in centrale e’ giunta una seconda chiamata da parte di un altro residente che segnalava l’esatta posizione dei tre, la pattuglia, distante ormai alcune decine di metri, in pochi attimi e’ giunta sul posto. Alla vista dei militari, i tre si sono dati a precipitosa fuga; due di questi riuscivano a fuggire a bordo di una berlina di colore nero. Il terzo veniva bloccato nel momento in cui cercava di scavalcare la recinzione di una villa adiacente. Quest’ultimo, bloccato dai militari che gli avevano serrato la gamba destra, accortosi che non vi era possibilita’ di fuggire ma che, viceversa, il suo tentativo di oltrepassare la recinzione dotata di spuntoni metallici gli stava procurando delle lesioni, scendeva dal muretto ma, senza alcuna intenzione di arrendersi, aggrediva i due Carabinieri, ingaggiando con loro una violenta colluttazione. Il malvivente Karaj Klejdi, albanese, classe 1989, pluripregiudicato da poco uscito dal carcere ove si trovava per associazione a delinquere e con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, nonostante continuasse a scalciare e tentare di liberarsi, veniva infine ammanettato e caricato in auto. I due carabinieri, feriti (uno dei due sanguinante), si recavano al pronto soccorso per essere medicati. L’albanese, che in seguito veniva accertato provenire dalla provincia di milano (verosimilmente come i suoi complici), dopo le operazioni foto-dattiloscopiche, veniva infine dichiarato in stato di arresto con le accuse di furto, rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Tuttora si trova nel carcere di Montorio in custodia cautelare.