Alle ore 20.30 di ieri giungeva al “112” della centrale operativa della Compagnia di Villafranca una richiesta di intervento presso un’abitazione in via degli Ulivi di Sommacampagna ove alcuni ladri erano stati sorpresi a rubare dai proprietari. Quest’ultimi, appena allontanatisi da casa, avevano avuto l’accortezza di inserire il sistema di allarme collegato al loro telefonino. Dopo alcuni minuti era proprio il sistema d’allarme ad avvisare il proprietario dell’intrusione in atto, inducendolo a tornare presso l’abitazione di fronte alla quale poteva notare, dalla finestra del bagno, fasci di luce originati da alcune torce. I ladri, vistisi scoperti, si davano alla fuga a piedi per le vie circostanti, mentre i coniugi proprietari allertavano i Carabinieri riferendo del furto in atto e segnalando che tre individui stavano scappando a piedi in direzione dei campi sportivi, non prima di aver minacciato i residenti con un piede di porco. Sul posto venivano immediatamente inviate le pattuglie del comando stazione Carabinieri di Sommacampagna e del nucleo radiomobile della Compagnia di Villafranca: proprio quest’ultima pattuglia, a poche centinaia di metri dalla via degli Ulivi, notava parcheggiata una fiat marea con un individuo seduto lato guida che, alla vista dei militari, si abbassava cercando di nascondersi. Veniva dunque fermato ed identificato in Saleh Mahmoud Ibrahim, egiziano classe 1981, domiciliato a Milano, pregiudicato. La perquisizione del veicolo consentiva di rinvenire una mazza in ferro di 5 chili, verosimilmente utilizzata per abbattere porte ed infissi. Contestualmente, l’egiziano riceveva più telefonate sul proprio cellulare. Invitato dai Carabinieri a rispondere al telefono (dato che l’egiziano sosteneva di non avere nulla da nascondere), i militari avevano modo di ascoltare, durante la telefonata, che ignoti interlocutori (con accento dell’est), facendo chiari riferimenti al tentato furto appena commesso, richiedevano al Saleh di correre a recuperarli al casello dell’a4 di Sommacampagna in quanto inseguiti. Tale circostanza permetteva dunque ai militari di addebitare all’egiziano la partecipazione al furto, con funzione di palo e di trasporto degli altri tre datisi alla fuga. Quest’ultimi, invece, accortisi probabilmente che qualcosa era andato storto al loro complice egiziano, facevano perdere le tracce e non si presentavano all’appuntamento fissato al casello. Saleh, dichiarato in arresto per tentato furto in abitazione in concorso, veniva condotto in caserma a Villafranca per le operazioni di fotosegnalamento e rinchiuso in camera di sicurezza in attesa del processo.