Non era la prima volta che presso gli alberghi del villafranchese entravano in azione dei borseggiatori; ultimamente, pero’ le maggiori strutture alberghiere avevano rinforzato la prevenzione con sistemi di videosorveglianza esterna ed interna nonche’ mantenendo assidui contatti con il comando compagnia Carabinieri di Villafranca al quale comunicavano eventuali auto o soggetti sospetti e cosi’ che negli ultimi periodi il fenomeno era calato sensibilmente. Sovente le vittime erano ospiti stranieri, con tutti i prevedibili disagi per chi all’improssivo si trova senza effetti personali e documenti personali o di viaggio. Qualcosa di molto simile e’ avvenuto sabato mattina all’hotel Antares di villafranca; vittime, due cittadine serbe che durante la colazione avevano appoggiato la loro borsa alle spalliere delle sedie del tavolo. Autore del furto, un cittadino messicano, Rodriguez Vicente Fernandez, classe 1969, domiciliato a Milano. Ma proprio mentre guadagnava l’uscita e’ stato bloccato da un cittadino serbo, amico delle due vittime che per fortuna di queste aveva notato il messicano durante la prima fase dell’azione. Nel frattempo e’ intervenuta una pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia di Villafranca che, ammanettato e caricato in auto l’uomo, ha recuperato la prima borsa e successivamente rinvenuto l’altra che era stata nascosta sotto le piante. Durante gli accertamenti in caserma, sul conto del messicano e’ risultato un curruculum penale costituito da una serie di analoghi precedenti contro il patrimonio, corredato da una serie di condanne (l’ultima della quale risalente a qualche mese fa) piu’ qualche permanenza in carcere; collegati alla sua persona anche una lunghissima serie di “alias” (falsi nominativi forniti negli anni durante i controlli delle forze dell’ordine). La refurtiva, costituita complessivamente da 3 telefoni cellulari, effetti personali, documenti, contante pari a 800 euro e a 1300 di valuta serba, restituite alle due signore. Per fernandez scattava dunque l’arresto per furto aggravato in flagranza di reato. Poche ore dopo processato per direttissima, la sfilza di precedenti ha indotto il giudice a disporre per lui la misura cautelare in carcere e dal pomeriggio di sabato si trova al penitenziario di Verona-Montorio.