A Verona i passeggeri sono in aumento del 3% nel primo trimestre dell’anno, in controtendenza rispetto al calo medio registrato a livello nazionale ( -1,3%) e alle pesanti perdite di traffico nel primo trimestre di alcuni aeroporti limitrofi comprese tra il 4 e l’8%. La crescita di Verona è in controtendenza anche nei confronti dei parametri presentati a inizio aprile da ACI Europe ( Airports Council International), che registra un complessivo rallentamento del traffico a febbraio in Europa (passeggeri – 0,5% eliminando i fattori di distorsione) e annuncia previsioni deboli di crescita per l’anno. “Considerando lo scenario macroeconomico, il risultato di Verona è particolarmente positivo, anche alla luce della nuova strategia di sviluppo dei collegamenti fondata sulla loro sostenibilità economica e sulla nuova politica di promozione delle rotte congiunta con il territorio – ha commentato Paolo Arena, Presidente dell’Aeroporto – Le previsioni per i prossimi mesi sono prudenti considerando la fragilità del trend di crescita, discontinuo e difforme, nelle diverse aree d’Europa”. Verona ha trasportato da gennaio a marzo di quest’anno 662.356 passeggeri, di cui 409.144 di voli internazionali. Sono aumentati i collegamenti di linea, con l’apertura di nuove direttrici (Dublino, Edimburgo e Manchester) e quattro nuove compagnie aeree hanno scelto di iniziare ad operare da Verona (Aer Lingus, Monarch, Wizz Air, Adria Airways). Come in passato, l’incremento di passeggeri influenza positivamente il turismo locale, come rilevato dalla Provincia di Verona che segnala da gennaio a marzo + 12,5% di arrivi, di cui 40,2% rappresentato da stranieri. A Verona si registrano per la prima volta da quasi un anno le performance positive del segmento charter, grazie all’incremento delle destinazioni (Holguín, Mauritius le più recenti), oltre al parziale recupero dell’Egitto e della Tunisia. Lentamente nel primo trimestre si mitigano gli effetti della “Primavera Araba” che aveva provocato un brusco crollo dei passeggeri charter nel 2011 verso il Nord Africa. Quest’anno a marzo il charter cresce del 20,6%, determinando un effetto positivo sugli introiti del non aviation alla luce del profilo di questa tipologia di passeggero.