In attesa che funzioni il resoconto delle sedute consiliari sul sito del Comune, ecco il testo integrale della mozione approvata ieri sera all’unanimità in consiglio comunale. E’ molto lunga perché in questi casi i nostri politici pensano che più si scrive e più chi legge la prenda in considerazione. Quando, invece, basterebbero poche righe ben incise se dall’altra parte c’è la volontà di recepire.
Premesso che:
La discarica di Cà Baldassarre, ubicata nel territorio di Valeggio sul Mincio a confine con il Comune di Villafranca, rimasta in attività dal 1983 al 2000, avrebbe dovuto fungere da collettore dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) prodotti dai comuni che facevano parte dell’allora esistente ULSS n. 33;
Tale discarica è stata in realtà riempita di RSU e di Rifiuti Speciali provenienti da tutto il Veneto;
Di fatto sono state smentite le rassicuranti affermazioni ripetutamente fatte in pubbliche assemblee delle istituzioni preposte alla sicurezza ambientale e sanitaria (Regione Veneto, Provincia di Verona, Prefettura e Comune di Valeggio sul Mincio), sia con riguardo alla limitazione dei conferimenti al bacino d’utenza legato all’allora esistente ULSS n. 33, sia al controllo pubblico dei rifiuti conferiti, sia alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica;
Sin dagli anni ottanta la Regione Veneto, che continua ad essere titolare della competenza programmatoria e gestionale del ciclo dei rifiuti e della coltivazione delle cave, ha manifestato l’intenzione di intervenire legislativamente per regolamentare in maniera organica l’insediamento di discariche e la coltivazione di cave sul territorio veneto;
Purtroppo ad oggi manca ancora una normativa regionale in grado di regolamentare in maniera coordinata, organica e tutelante per l’ambiente e le persone, la presenza di discariche e cave in Veneto e, per quanto più ci riguarda, nel territorio veronese;
Essendo di fatto divenuta, nel corso degli anni, destinataria delle “emergenze rifiuti” di tutto il Veneto, la discarica di Cà Baldassarre è stata riempita in tempi rapidi ed, in mancanza di una idonea programmazione regionale, tale frenetica attività di conferimento è da considerarsi con ogni probabilità la causa del lentissimo processo di mineralizzazione dei rifiuti ivi depositati, che continuano a produrre, a ben dodici anni dalla formale chiusura della stessa, ingenti quantità di percolato e biogas;
Il territorio nel quale si trovano i comuni di Villafranca, Valeggio sul Mincio e Mozzecane, per la presenza delle falde per la ricarica degli acquiferi, per la permeabilità del fondo ed in generale per la sua stessa natura geologica complessiva, manifesta una grande fragilità d’insieme;
Questo stesso territorio, con particolare riguardo alle zone di Villafranca e di Valeggio sul Mincio, è stato fatto oggetto di vere e proprie aggressioni che ne hanno violato irrimediabilmente la conformazione e la tenuta, avendo ospitato indiscriminatamente la presenza di troppe cave e discariche, a danno del paesaggio, della salubrità ambientale e della salute pubblica;
I rappresentanti Regionali, Provinciali e del Comune di Valeggio, in più occasioni nel corso delle pubbliche assemblee ed in documenti ufficiali hanno affermato che non sarebbe stato più consentito di attrezzare nuove discariche nelle vicinanze di Cà Baldassarre e che la popolazione, già duramente provata, sarebbe stata salvaguardata da ulteriori gravi disagi , già ampiamente e pesantemente subiti specialmente nei primi anni di conduzione di Cà Baldassarre, caratterizzati dalla presenza di odori molesti, dalla fuoriuscita del biogas nei campi attorno alla discarica, nonché dall’inquinamento e dalla pericolosità determinati dai numerosissimi passaggi di camion da e per l’impianto in questione;
Ora l’impresa Adige Ambiante Srl avanza la propria candidatura a gestire un nuovo impianto di “recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi” proprio in località Cà Baldassarre, in un’area adiacente a quella in cui per diciassette anni è rimasta attiva la precedente discarica;
Stando alla documentazione prodotta dalla ditta proponente, tale impianto opererà per un periodo di otto anni decorrenti dalla sua entrata in funzione e comporterà un periodo di cosiddetta gestione “post mortem” di altri trent’anni;
La nuova discarica vorrebbe accogliere anche rifiuti putrescibili, così da trarre gettito dalla vendita di energia elettrica derivante dal biogas prodotto dai rifiuti stessi;
A prescindere dall’asserita qualità tecnica del progetto realizzativo e di gestione dei rifiuti all’interno dell’impianto che la Adige Ambiente srl intende realizzare, appare assolutamente incoerente l’eventuale presenza di qualsivoglia discarica in una zona, come è quella di Cà Baldassarre, che è già stata oggetto nel recente passato di analoga attività, in un contesto già fortemente provato sotto il profilo ambientale e sociale e con profili di rischio notevoli per il prossimo futuro per le comunità valeggiana, villafranchese e mozzecanese, a diverso titolo interessate dagli effetti, diretti ed indiretti, dell’impianto medesimo;
È in atto un attento processo culturale che ha condotto le amministrazioni di questi comuni ad assumere precise iniziative volte a favorire la più efficace attività di raccolta differenziata nell’ottica del massimo riciclo dei rifiuti prodotti dalle famiglie e dalle imprese locali;
E’ ormai invalso un sentimento di profondo rifiuto nei confronti del mero smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali, dovendo piuttosto essere privilegiato il loro riutilizzo a fronte di attenti processi di riqualificazione;
È stata attivata una nuova discarica nell’ambito del comune di Sommacampagna, finitimo sia a Villafranca che a Valeggio sul Mincio, che, con buona probabilità, potrà essere in grado di gestire i rifiuti che dovrebbero essere depositati presso la richiesta discarica di Cà Baldassarre/Cà Balestra;
Sono recentemente state registrate plurime dichiarazioni da parte di importanti esponenti politici regionali, finanche all’assessore regionale all’ambiente, dott. Maurizio Conte, che riterrebbero non necessari ulteriori impianti di smaltimento di rifiuti nel Veneto, essendo sufficienti quelli attuali;
A breve dovrebbe nuovamente essere attivato l’impianto di Cà del Bue, che dovrebbe soddisfare le esigenze di smaltimento di numerosi comuni della provincia veronese;
La coerenza del comportamento istituzionale, e della Regione in particolare, vista la specifica competenza in materia, assume un peso fondamentale ancora di più in questi tempi in cui cresce quotidianamente il discredito verso l’azione politica dei gruppi dirigenti, a cui invece deve essere chiesto un nuovo slancio di responsabilità e forte spinta valoriale a tutela dei cardini della convivenza civile, come la tutela del territorio, la salubrità dell’ambiente in cui si vive e la salute pubblica, soprattutto di giovani ed anziani.
Tutto ciò premesso
IL CONSIGLIO COMUNALE
chiede alla Regione Veneto, al suo Presidente e all’Assessore all’Ambiente
di voler considerare il territorio insistente tra il comuni di Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio e Mozzecane come un’area estremamente fragile, già pesantemente ferita nel passato – e purtroppo ancora ora esistenti – dall’indiscriminata ed irrazionale presenza di molte discariche e cave che ne hanno devastato l’assetto complessivo, producendo effetti nefasti sotto il profilo ambientale, sociale e sanitario;
di sospendere transitoriamente l’approvazione, la validazione, l’autorizzazione ed, in generale, ogni e qualsiasi provvedimento volto a legittimare e/o favorire l’apertura di nuove cave e discariche, di qualsiasi tipologia e natura su tutto il territorio regionale ed in particolare nell’ambito territoriale del sud-ovest veronese, in ragione della situazione drammatica della gestione e costruzione della maggior parte delle cave e discariche già attualmente esistenti, per le mutate condizioni di mercato della ghiaia e dei rifiuti, nonché per le motivazioni addotte e formalmente espresse di recente con competenza dall’ARPAV Veneto.
Di procedere celermente alla stesura, approvazione e promulgazione di un piano regionale complessivo volto alla regolamentazione e coordinamento delle attività estrattive in cava e di recupero, smaltimento e trattamento di rifiuti in discarica, che regolamenti tali attività in maniera organica e rispettosa delle caratteristiche ambientali e delle connotazioni sociali del territorio regionale, muovendo dell’imprescindibile attenta analisi delle reali esigenze tecniche, economiche, ambientali e sociali presenti nel nostro territorio, identificando puntualmente i luoghi deputati ad ospitare la coltivazione di cave ed impianti di gestione dei rifiuti;
Più nel dettaglio, di deliberare:
una variante al Piano d’Area Baldo Garda per la zona di Valeggio sul Mincio ed in particolare lungo le linee di flusso di falda della zona morenica; ed
una variante al PAQE (Piano d’Area Quadrante Europa) con riferimento al territorio di Villafranca di Verona
entrambe aventi carattere d’urgenza che:
vietino, ciascuna per la propria competenza, qualsiasi intervento edificatorio, morfologico (?) o insediamento produttivo nelle zone sopracitate;
Introducano una nuova fascia di rispetto assoluto, non solo intorno alla discarica esistente nella zona di Cà Baldassarre, ma tale da vietare qualsiasi nuovo insediamento – di qualsivoglia natura e tipologia – che arrechi, ovvero rischi di arrecare, un significativo impatto ambientale nell’area in questione, al fine ultimo di escludere che il comune di Valeggio sul Mincio ed il comune di Villafranca – più segnatamente la frazione di Quaderni – possano subire ancora nel futuro iniziative identiche, simili o analoghe a quella meglio descritta in premessa ;
A tale fine
DA’ MANDATO AL SINDACO
di assumere e predisporre tutte le azioni necessarie per contrastare efficacemente il progetto di insediamento del nuovo impianto di “recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi” in località Cà Baldassarre/Cà Balestra come presentato dalla ditta Adige Ambiente srl
sotto il profilo istituzionale, avanzando in Regione Veneto, in Provincia di Verona e presso gli altri Enti ed Istituzioni competenti il contenuto della presente mozione;
sotto il profilo territoriale, attivandosi con gli altri comuni limitrofi interessati per coordinare le forze e gli intenti a tutela del comune territorio, mettendo a fattore comune le rispettive competenze, esperienze e documentazioni al fine di contrastare la realizzazione della richiesta discarica;
sotto il profilo legale, non lesinando l’esperimento, laddove ne ricorressero i presupposti tecnici e di fondatezza, alcuna azione da intentare – se del caso anche in relazione ad altri Enti locali – avanti le Autorità giudiziarie competenti al fine di perseguire la massima tutela del nostro territorio, della popolazione che lo abita e dell’ambiente che lo ospita.
Con l’impegno
a darne pronta comunicazione ed aggiornamento a questo consiglio comunale ogni qualvolta evolva significativamente la situazione complessiva di cui trattasi.