Massimo Mariotti, consigliere comunale di Verona (FdI), si è recato a Marcinelle, in Belgio, per rendere omaggio alla memoria dei 136 minatori italiani morti nell’incendio scoppiato l’8 agosto del 1956, 67 anni fa, nella miniera di carbone del Bois du Cazier.
In tutto morirono tra le fiamme 262 persone. Tra le vittime italiane otto erano Veneti. Tra loro Giuseppe Corso, di Verona.
«Alla sua Memoria e per onorare tutti i Veronesi costretti ad Emigrare per trovare un lavoro,- ricorda Mariotti- negli anni scorsi sono riuscito ad intitolargli una Via in zona San Felice Extra.
Conoscere i sacrifici, gli sforzi, le sofferenze vissute dai nostri padri e dai padri dei nostri padri,- osserva Mariotti- vuol dire avere coscienza delle nostre radici, conoscere la nostra Storia, la nostra identità.»
E nel ricordare questa tragedia del lavoro e dell’emigrazione italiana Mariotti la inquadra anche dal punto di vista storico. «II 23 giugno 1946 – spiega – fu firmato il protocollo Italo-Belga, che prevedeva l’invio di 50 mila lavoratori italiani in cambio di carbone. Nel 1956 fra i 142 mila operai nelle miniere del Belgio, 63 mila erano stranieri di cui 44 mila emigrati italiani (oltre il 30%).
Mariotti, che ha anche una lunga esperienza sindacale, prima nella Cisnal e poi nell’Ugl, è in Belgio con una delegazione di questo sindacato e il vice-presidente della Commissione Esteri del Senato, Roberto Menia, per portare un nostro religioso omaggio alla Memoria dei Lavoratori Italiani Caduti.