La Procura di Verona, sulla scorta delle prove presentate dai legali di Elisabetta Casini, prodotte da Emme Team, ha riaperto il caso sulla morte di Lorenzo Casini, il giovane trovato senza vita nella sua casa a Costermano il 3 gennaio 2019, in quello che inizialmente era apparso come un suicidio.
Lo scorso aprile i legali e i periti nominati, hanno presentato una richiesta di riapertura indagini, dopo aver scoperto che le immagini salvate all’interno di una telecamera di sorveglianza, installata nell’appartamento dove fu trovato Lorenzo Casini, vennero artefatte il giorno dopo il sequestro.
In aggiunta, la madre di Lorenzo, Elisabetta Casini, chiese di analizzare le prove recuperate quella sera, tra cui il guinzaglio del cane che secondo una prima ricostruzione della Procura, fu usato dalla vittima per impiccarsi.
Ma dalle analisi, sono stati scoperti due DNA maschili, non appartenenti a Lorenzo, sul guinzaglio. Tracce genetiche che ora dovranno essere identificate.
La riapertura del fascicolo di Lorenzo Casini
La Procura ha aperto per questo un nuovo fascicolo e affidato il caso a un nuovo Pubblico Ministero, che ha disposto finalmente la consegna delle nuove prove al fine di iniziare le azioni peritali. Si attendono ora i risultati da quelle azioni peritali che potranno finalmente confermare quanto già scoperto dai periti di parte, in modo da dare alla madre di Lorenzo, la giustizia che insegue da quattro anni.