Dopo il punteruolo rosso, c’è un altro killer silenzioso del patrimonio arboreo di Verona: è una farfalla che arriva dall’Argentina, il castnide delle palme (Paysandisia archon) che è arrivata in Europa esattamente come il Rhynchophorus ferrugineus, ovvero attraverso piante infestate importate senza controlli  nel nostro continente.

paysandisia archon farfalla delle palme

Il  castinde delle palme (nella foto qui sopra) colpisce diverse tipologie di piante: quelle da dattero ma anche, e soprattutto, quella più diffuse nel Veronese: la Livistona chinensis, pianta della famiglia delle Arecacee originaria di Cina e Giappone, nota anche  come ventaglio cinese o palma fontana. E’ quella che vediamo in quasi tutte le villette liberty realizzate a partire dai primi anni del Novecento, usata a fini ornamentali sull’onda della passione per le avventure coloniali.

La palma fontana ha stipiti verde-brunastri, grigiastri con l’età, di circa 3-7,5 m di altezza, ma può arrivare sino a 12 metri, con 20–30 cm di diametro, un notevole rigonfiamento alla base ed evidenti cicatrici fogliari nella parte superiore. Ha una chioma molto densa  di 2–3 m di diametro, con foglie persistenti, lunghe fino a 3,5 m, palmato-reniformi di colore verde-chiaro lucente con sfumature grigiastre o giallastre, lungamente frangiate presentano il margine diviso fino a metà in numerosi segmenti pendenti; il picciolo è provvisto di protuberanze spinose di colore brunastro, può raggiungere il metro di lunghezza.

La strage delle palme, colpite piante anche secolari

Ha fiori ermafroditi con 3 sepali, 3 petali ovali e 6 stami, di colore giallo-crema sono riuniti in uno spadice lungo 1,8 m. I frutti ovali di 2–3 cm sono di colore verdastro, bluastro a maturità, contengono semi ovali brunastri. Ha una crescita molto lenta.

L’areale originario del castnide delle palme  comprendeva esclusivamente il Sudamerica, e in particolare l’Argentina, l’Uruguay occidentale, il Paraguay e il Brasile sud-orientale.

Tuttavia, grazie al fatto che alcune larve sono state trasportate dall’uomo all’interno di stipiti fogliari di palme come quelle del genere Trithrinax, attualmente la specie è diventata infestante anche per l’Europa mediterranea: in Spagna (Catalogna) e Francia meridionale (Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Linguadoca-Rossiglione, Midi-Pirenei) sin dal 2001, nel Regno Unito (West Sussex) dal 2002, ed alle Isole Baleari dal 2003. In Olanda è stato segnalato nel 2006.

Il killer a Verona è arrivato dal Trentino

A Verona, il casnide arriva dal Trentino dove era stato registrato per la prima volta nel 2019. In Italia, i primi danni li aveva provocati a Salerno nel 2002, ad Ascoli Piceno nel 2003, in Toscana nel 2004, in Liguria nel 2008.   Nel 2021, una piccola colonia di esemplari è stata avvistata nella provincia di Frosinone, ma è assai probabile che la sua diffusione attuale sia ben più ampia.

Come per il punteruolo rosso, le larve di castnide aggrediscono il tronco scavando gallerie ed intaccando l’apparato foliare. Al momento  non ci sono prodotti fitosanitari da impiegare contro questo parassita che in pochi mesi porta alla morte della pianta. E’ in fase di studio la possibilità di impiegare specie parassitarie che possano essere efficaci al fine di contrastare il fenomeno, come ad esempio il nematode Steinernema carpocapsae, utile anche contro il punteruolo rosso. Un metodo grossolano ma efficace di lotta consiste nell’eradicazione della pianta colpita, seguita da trattamento termico, oppure a triturazione meccanica che porti a frammenti non superiori ai 2 cm di dimensione.  

Per i proprietari delle palme, un problema non da poco, ed assai costoso, legato alla eradicazione della pianta (particolarmente complessa data la durezza del tronco e l’altezza della palma) ed alla sua distruzione per evitare di far avanzare ulteriormente il contagio. L’infezione è particolarmente visibile in città – specialmente nelle ultime zone liberty – ma si sta rapidamente spostando nell’intera provincia colpendo anche la zona del lago.