(di Giorgio Massignan) Purtroppo, da troppi anni, alla nostra città manca una corretta pianificazione urbanistica che risponda alle reali necessità del territorio e dei propri abitanti.

Le ultime tre amministrazioni di centrodestra hanno ecceduto nell’approvazione di centri commerciali, direzionali e alberghieri, tralasciando i veri problemi della città.

Non si sono adoperate per utilizzare gli oltre 10.000 appartamenti sfitti, nonostante  una forte richiesta di locazioni ad affitti equi per le giovani coppie e per gli studenti. 

Non si sono preoccupate che il nostro Centro Storico, in 80 anni, ha perso 142.000 abitanti, passando da 150.000 a 8.000, trasformandosi in un luogo di consumo turistico. 

Hanno continuato a consumare suolo, nonostante Verona sia una delle città con maggior consumo. Prima di definire nuove aree edificabili, sarebbe stato necessario individuare le risposte che gli edifici non o poco utilizzati, avrebbero potuto fornire per le necessità della collettività veronese.

Ma, anziché utilizzare un metodo di pianificazione partecipata, si è preferito proseguire con il sistema delle “manifestazioni d’interesse”, che hanno permesso agli investitori privati di confermare un sistema speculativo per l’utilizzo del territorio. 

Com’era prevedibile, alcuni nodi sono giunti al pettine e, quest’anno, è scoppiato il problema degli alloggi per studenti che frequentano la nostra università, in continua espansione. 

alloggi universitari

Un’eccellenza che avrebbe dovuto essere seguita e gestita in modo totalmente diverso da come lo è stata. Infatti, per fare un esempio, durante l’amministrazione Tosi, si è perduta l’opportunità di realizzare un grande campus universitario alla caserma Passalacqua, permettendo la costruzione, in deroga, di una serie di appartamenti che nulla avevano in comune con un luogo universitario. 

Purtroppo, da parte delle Pubbliche Amministrazioni locali non sono mai state pianificate delle soluzioni adeguate, considerando il territorio nella sua totalità e organicità.

Seguendo questo metodo approssimativo, è stata proposta la realizzazione di uno studentato nell’ ex caserma Principe Eugenio in via Santa Toscana, sfrattando una serie di associazioni, tra cui la Fevoss, il Cai ed altre ancora. Per risolvere un problema, se ne sta creando un altro.  

Inoltre, la caserma di proprietà della Fondazione Cariverona, è sottoposta al vincolo di inalienabilità per destinazione a scopo sociale. Sarebbe paradossale che si ripetesse il metodo utilizzato dalla stessa Fondazione per togliere un vincolo simile agli edifici degli ex Magazzini Generali, che avrebbero dovuto essere utilizzati per scopi culturali e si sono invece trasformati in poli commerciali e direzionali. 

L’ex caserma Trainotti di Via XX settembre

caserma trainotti

Perché non destinare a studentato la caserma Trainotti in via xx Settembre, composta da tre palazzine di due piani ciascuna, che i militari stanno cedendo. In questo modo le associazioni rimarrebbero nella loro sede e gli studenti potrebbero avere i propri alloggi vicini all’università.

caserma trainotti