L’agrimaestra veronese Marcella Alberini titolare con il marito Giovanni Zampini dell’asilo di campagna a Pescantina è stata premiata oggi a Roma per la prima edizione del concorso di Coldiretti Donne Impresa ‘Amiche della terra’.
Dalla fattoria sociale dove le donne vittime di violenza trovano lavoro, rifugio e conforto alla vivaista che si trasforma in esperta di alta moda e approda alle passerelle parigine. Ma anche donne sui trattori alle prese con l’impollinazione degli ulivi con i droni o gli agricosmetici ottenuti dallo scarto della vendemmia o dalla polvere delle arance. Sono solo alcune delle idee rosa vincitrici premiate a Palazzo Rospigliosi, in occasione del 70° anniversario della nascita del movimento di Donne Coldiretti assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, al ministro alle Riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e al ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“Il Veneto si conferma pioniere in tanti campi – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti – anche questa esperienza è un esempio della tenace imprenditoriale degli agricoltori che hanno saputo cogliere le opportunità della diversificazione in agricoltura. Anche l’economia solidale rappresenta una frontiera competitiva per le imprese agricole, in particolare quelle condotte dalle donne, che hanno saputo interpretare professionalmente una vocazione naturale”
Una grande famiglia che rappresenta il 30% delle imprese associate a Coldiretti. L’obiettivo della giornata – afferma Coldiretti – è promuovere l’agricoltura rosa e valorizzare l’attività delle imprenditrici agricole italiane che sanno coniugare il rispetto dell’ambiente con l’attenzione al sociale, la tutela della biodiversità con la valorizzazione dei prodotti tipici e sanno accettare le nuove e crescenti sfide del mercato. Un importante premio che celebra l’impegno, la passione e la dedizione delle Donne impegnate nel green e promuove la conoscenza e la difesa del vero agroalimentare italiano.
Marcella Alberini, così funziona la Fattoria Casa Mia
La storia di Fattoria Casa Mia affonda le sue radici all’inizio degli anni’70 quando Gaetano Zampini, il nonno, inizia la conduzione di questa azienda agricola di circa 3 ettari coltivandola a pesche, kiwi e uva da vino secondo la tradizione locale. L’Azienda persegue un’agricoltura sostenibile e possiede due certificazioni: Agricoltura Biologica e Biodiversity Friend.
La prima esclude dal ciclo produttivo l’uso di fitofarmaci di sintesi, mentre la seconda attesta la responsabilità ambientale del processo produttivo, a tutela della biodiversità e della qualità di aria, acqua e suolo. L’Azienda utilizza, inoltre, energia proveniente da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta, garantendo un impatto ambientale minimo.
Con il matrimonio e la nascita dei suoi due figli Lorenzo e Letizia Maria, è nato l’incontro di due passioni: quella per la terra e quella per i bambini con l’idea di accogliere oltre ai loro bambini anche altri bambini. Creare un servizio per la prima infanzia (0-3 anni) all’interno di un’azienda agricola permette di offrire un’ambiente ispirato e legato ai ritmi della natura e ai valori che ci circondano, a favore dei bisogni del bambino. La struttura interna dell’agrinido, è progettato e organizzato seguendo i principi cardine della pedagogia Montessoriana. Gli arredi sono a misura di bambino e sono pensati per essere essi stessi strumenti per il movimento autonomo e per le attività finalizzate e costruttive del bambino.
Gli spazi esterni appartenenti all’azienda agricola (orto didattico, frutteto, conigliera, pollaio, paddock con i minipony) sono progettati per le attività educative, esplorative, conoscitive legati alla natura e agli animali ed i progetti didattici. Lo spazio esterno garantisce un frequente passaggio tra il dentro ed il fuori, in ogni periodo dell’anno, favorendo l’incontro con la natura, la scoperta ed il rispetto di essa.