(di Edoardo Cavalli) Ancora prima del taglio del nastro, un record l’ha già segnato: il 57° Marmomac, in programma a Veronafiere dal 26 al 29 settembre, è il più internazionale di sempre. I numeri dell’edizione 2023 sono stati presentati oggi, all’evento per la stampa andato in scena a Milano.
A Marmomac, quest’anno, arriva dall’estero il 68,5% delle 1.507 aziende che espongono sugli oltre 76mila metri quadrati dei 12 padiglioni e delle 3 aree esterne del salone di riferimento per la filiera tecno-marmifera. Una percentuale che supera di 3,8 punti anche il risultato dell’edizione pre-Covid del 2019, quando il numero degli espositori stranieri aveva toccato il 64,7%.
Marmomac si conferma così il principale hub mondiale che aggrega tutti i protagonisti dell’industria della pietra naturale. Si tratta di una community di imprese e professionisti che quest’anno ritorna alla fiera di Verona per conoscere le ultime tendenze del mercato, incontrando un pubblico selezionato e di alto profilo di clienti, partner, distributori, contractor, architetti e designer da tutto il mondo.
«Marmomac costituisce un vero e proprio snodo internazionale del business – commenta Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –, dove si sviluppano relazioni politico-economiche per il presente e il futuro del mercato lapideo. Questo grazie alla capacità della manifestazione di mettere in rete le competenze di Veronafiere e i suoi rappresentanti in 60 paesi con quelle degli imprenditori della filiera, del ministero delle Imprese e del made in Italy, del ministero degli Affari esteri, di ITA-Italian Trade Agency, di Confindustria Marmomacchine e dei distretti produttivi dei territori, a partire da quello di Verona».
A Marmomac, espositori da 54 nazioni sono impegnati in quattro intense giornate di business e formazione con operatori che si sono accreditati da più di 140 paesi. Un vero e proprio melting pot fieristico che rappresenta ogni segmento commerciale dell’industria litica mondiale: blocchi e pietra grezza, tecnologie e attrezzature per l’estrazione e la lavorazione dei materiali, utensili, prodotti chimici e servizi.
Oltre all’Italia che fa la parte del leone, con 474 aziende, la top ten delle presenze tra gli espositori di Marmomac è formata da Cina (347), Turchia (238), India (78), Spagna (76), Portogallo (63) Brasile (46), Grecia (40), Germania (35) ed Egitto (27).
Internazionalità è la cifra anche dei visitatori professionali attesi, grazie ai forti investimenti sul fronte dell’incoming che hanno visto collaborare Veronafiere, con la sua rete di delegati all’estero, insieme a ITA-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine.
Un gioco di squadra tra organizzatore fieristico e sistema-Italia che ha raggiunto l’obiettivo di selezionare e portare a Marmomac gruppi di top buyer e architetti da paesi target quali Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Colombia, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay, India, Cina, Regno Unito, Francia, Belgio, Danimarca, Svezia, Kenya, Mozambico Malesia e Myanmar.
«Oltre che per il suo profilo altamente internazionale che può contare anche sulle sinergie con le nostre società fieristiche operative in Brasile e Asia – spiega Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –, da sempre il punto di forza di Marmomac è l’abilità nel coniugare i momenti dedicati agli incontri b2b con promozione della cultura di prodotto, formazione, ricerca e sperimentazione. Per questo, edizione dopo edizione, abbiamo scelto di favorire il dialogo con studi delle grandi archistar, designer di fama e mondo accademico internazionale. L’obiettivo è quello di promuovere sempre più l’utilizzo dei materiali lapidei nei progetti edilizi di fascia alta, nelle soluzioni di arredo e interior design».
In questa direzione vanno tre iniziative specifiche di Marmomac 2023
A matter of stone, è la nuova area commerciale del padiglione 1, curata nel concept da Elle Decor, dove le aziende espongono progetti e prodotti di design e, grazie a incontri b2b mirati, entrano in contatto con professionisti da Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera e Italia, chiamati a decidere sull’impiego dei materiali nelle costruzioni e nell’arredo.
«Con il nuovo progetto del padiglione “A matter of stone” vogliamo dimostrare, non solo l’incredibile versatilità del materiale lapideo, ma anche il ruolo del design nella creazione di valore. Un tassello evolutivo che completa l’offerta di Marmomac, rafforzandone il ruolo di polo aggregatore per tutti gli attori della filiera e di palcoscenico per le ultime tendenze e innovazioni che riguardano la pietra naturale» dichiara Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere.
Nel padiglione 10, poi, va in scena The Plus Theatre, polo della sperimentazione legata alla pietra naturale. In questo spazio, mostre, workshop e talk approfondiscono il rapporto tra il marmo, tecnologia e arte. Una relazione esemplificata dall’installazione dinamica al centro dell’area espositiva, in cui una macchina di ultima generazione crea in tempo reale una scultura nelle giornate di fiera.
Marmomac meets Academies, infine, coinvolge università e centri di ricerca italiani ed esteri nell’esplorazione delle potenzialità estetiche e di utilizzo della pietra. A Marmomac, le università della Florida, di Auckland, di Dortmund, insieme a Politecnico di Bari, “Sapienza” di Roma, Istituto italiano di Design e Accademia di Belle arti di Verona, affrontano temi che spaziano dall’uso della pietra in lastre sottili pochi millimetri, ricomposta o stampata in 3D, fino ad approfondimenti sul materiale litico ottimizzato strutturalmente per un uso eco-consapevole.